“Beyond the border”: in mostra a Torino immagini e testi sui luoghi di confine

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La mostra dal 2 al 31 ottobre presso l’Emergency Infopoint di corso Valdocco 3, dal martedì al venerdì, dalle 14 alle 19

In occasione del Festival della nonviolenza e della resistenza civile curato dal Centro Studi Sereno Regis, EMERGENCY ospiterà fino al 31 ottobre,  presso l’Infopoint di Torino di corso Valdocco 3, Beyond the border, il progetto di lungo periodo (e attualmente ancora in fase di realizzazione) che Luca Prestia (storico e fotogiornalista professionista) e Federico Faloppa (sociolinguista e docente all’Università di Reading, UK) hanno avviato nel 2017.

«Tre tappe di un percorso appena iniziato, ancora in gran parte da compiere, tra confini e frontiere d’Europa. Non con l’ambizione di capire tutto, o con l’arroganza di giudicare, ma con il bisogno di vedere: vedere con i nostri occhi e attraverso gli obiettivi della macchina fotografica. Né io come linguista né Luca come fotografo vogliamo proporre una rigorosa contro-narrazione, una gnoseologia coerente, con questo percorso, con questa ricerca. Tantomeno vogliamo eccitare facili emozioni. Semplicemente – e semplicemente, in quest’era di superfetazione visiva, vale ‘diversamente’ – tentiamo di osservare queste border zone per raccogliere, tracce, testimonianze, segni: di luoghi e passaggi, di antropiche presenze, di resistenze ed esistenze».

Attraverso immagini fotografiche e testi, il lavoro intende focalizzare l’attenzione sui luoghi di confine e sugli oggetti là rivenuti che nel corso del tempo i flussi migratori si sono lasciati alle spalle, in quanto concreta ed eloquente testimonianza dei drammatici passaggi di umanità in cerca di riscatto che caratterizzano la nostra epoca più recente. Il progetto si è finora occupato delle frontiere di Ventimiglia (Italia-Francia), di Lesbo (Grecia-Turchia) e di Bihać (Bosnia-Croazia), ed è proseguito (nel corso dell’estate appena conclusa) presso il confine italo-francese posto a cavallo tra Claviere-Monginevro e Briançon, teatro, da qualche tempo, di un intenso passaggio di persone provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa subsahariana.

Fin dall’inizio Beyond the border ha trovato una propria restituzione e visibilità attraverso l’organizzazione di una mostra fotografica alla presenza, in fase inaugurale, degli autori e di alcuni esperti in materia; in questo senso la mostra è stata finora esposta in diverse città italiane (Bolzano, Trento, Palermo, Bressanone, Cuneo) e, nel settembre 2018, a Reading, in Inghilterra.

Per le tematiche trattate, per il taglio con cui esse sono affrontate e per il livello di approfondimento attraverso il quale il fenomeno migratorio e tutto ciò che lo riguarda viene analizzato, Beyond the border ha riscosso un significativo interesse anche da parte di numerosi organi di stampa locali e nazionali (sia cartacei sia online) e da siti web di organizzazioni ed enti pubblici, che hanno così contribuito a veicolare il senso complessivo del progetto verso un pubblico molto ampio e variegato.

Le immagini esposte presso l’infopoint di Emergency a partire da sabato 2 ottobre sono quelle relative alle prime tre fasi del lavoro di indagine che gli autori hanno finora completato sui tre confini continentali di Ventimiglia, Lesbo e Bihać.

A breve il progetto diventerà un volume edito dalla casa editrice milanese People, che raccoglierà, oltre a queste ultime, anche la quarta indagine realizzata dai due autori tra Claviere-Monginevro e Briançon.

 

Ingresso libero

Per informazioni:

EMERGENCY INFOPOINT Torino

Tel. 011 4546456 – dal martedì al venerdì orario 14 -19

Email: emergencypoint.torino@emergency.it

 

GLI AUTORI

Federico Faloppa (Cuneo, 1972) è Associate Professor in Italian Studies and Linguistics nel Dipartimento di Lingue e Culture dell’Università di Reading (UK). Da vent’anni si occupa di rappresentazione della diversità nel linguaggio e nei media, media e migrazioni, migrazioni e politiche linguistiche. Tra le sue pubblicazioni Parole contro. La rappresentazione del diverso in italiano e nei dialetti (Garzanti, 2004), Razzisti a parole (per tacer dei fatti) (Laterza, 2011), Sbiancare un etiope. La pelle cangiante di un tòpos antico (Aracne, 2013), Contro il razzismo. Quattro ragionamenti (con Marco Aime, Guido Barbujani e Clelia Bartoli, Einaudi, 2016), Brevi lezioni sul linguaggio (Bollati Boringhieri, 2019) e #Odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole (UTET, 2020). È attualmente partner nei progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea Multimind – The multilingual mind e Key-Co System, sull’educazione linguistica di migranti adulti. Inoltre, collabora con l’Associazione «Carta di Roma», Cospe ONLUS e la Fondazione Alexander Langer di Bolzano, è consulente di Amnesty International su hate speech e contrasto al linguaggio d’odio, ed è membro del Committe of Experts for combating Hate Speech del Consiglio d’Europa, che entro il 2021 dovrà redarre le nuove raccomandazioni in materia per tutti i 47 Stati membri del Consiglio.

Luca Prestia (Torino, 1971) è laureato in Storia moderna all’Università degli Studi di Torino, dove ha ottenuto un dottorato di ricerca nella medesima disciplina. Giornalista pubblicista dal 2000 al 2015, svolge attualmente attività di consulenza editoriale e di progettazione culturale in ambito fotografico, oltre ad essere membro dell’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti e responsabile della comunicazione per Emmaus Italia ONLUS. Collabora con quotidiani e riviste in Italia e all’estero, tra cui «Corriere della Sera», «pagina99», «L’Espresso», «Let’s Explore Magazine», «Lumo Mag» e «Artwort». Autore di fotoreportage realizzati in Burkina Faso, Kosovo, Macedonia, Grecia e Bosnia, da qualche tempo la sua ricerca fotografica si focalizza principalmente sul paesaggio e sulla sua relazione con la mobilità delle persone e con i processi migratori. Le sue immagini sono state esposte in numerose mostre personali e collettive e fanno parte di alcuni volumi editi in Italia. Da un anno è contributor dell’agenzia fotografica Getty Images.

 

PROGRAMMA ITALIA di EMERGENCY

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, dice la Costituzione italiana. Eppure, nella pratica, questo diritto è spesso disatteso: migranti, stranieri, poveri spesso non hanno accesso alle cure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso.

È da questa consapevolezza – e dalla volontà di rendere concreto il diritto alla cura anche nel nostro Paese – che nasce il Programma Italia di EMERGENCY.

Attualmente, EMERGENCY è presente con ambulatori e mediatori culturali in zone con forte presenza di migranti come Polistena, Castel Volturno, Napoli, Marghera e Milano, oltre che con uno sportello di orientamento socio-sanitario a Brescia. Presta inoltre supporto psicologico e assistenza sanitaria ai braccianti nella zona della “Fascia trasformata” in Sicilia e collabora con il proprio staff medico-sanitario alle missioni di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo di Open Arms.

 

EMERGENCY

EMERGENCY è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Da allora EMERGENCY ha curato oltre 10 milioni di persone, una ogni minuto. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.