Bio-on, trasforma gli scarti dell’industria agroalimentare in una nuova materia

Biodegradabile al 100%, il prodotto di Bio-on, estratto anche da zucchero di barbabietole o di canna, trasforma gli scarti agroalimentari in nuova materia

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Bio-on, trasforma gli scarti dell'industria agroalimentare in una nuova materia

La buccia delle patate, la loro polpa marcia o, ancora, i melassi e i sughi di lavorazione che risultano dalla produzione dello zucchero di barbabietola o di canna possono diventare una plastica biodegradabile in acqua al 100%. È questo il campo d’azione dell’azienda Bio-on che trasforma gli scarti dell’industria agroalimentare in una nuova materia prima. L’industria virtuosa sotto il profilo ambientale avrà uno spazio dedicato al Planet Green Congress che si terrà a Milano il 31 marzo e l’1 aprile. Si tratta del primo congresso in Italia della chimica verde e sostenibile e ha l’obiettivo di accelerare i progressi nel campo favorendo l’interazione tra ricerca, industria, consumer brand e investimenti.

Bio-on, il passaggio dal rifiuto alla bio-plastica

La plastica «verde» ottenuta dalla bolognese Bio-on – PHAs, poliidrossialcanoati – viene poi lavorata da altre aziende e con essa si realizzano, per esempio, lampade, sedie o elementi in plastica per auto e moto. Marco Astorri, presidente dell’azienda, specifica che ci sono nuove idee per il futuro: «Abbiamo stretto accordi con Pizzoli ed Eridania, industrie leader nella lavorazione di patate e zucchero, ma la nostra tecnica consente di utilizzare anche altri tipi di scarti di lavorazione. Come quelli che derivano dalla produzione dell’olio d’oliva. Anche, in generale, frutta e verdure non adatte all’alimentazione». Come si passa dal rifiuto alla bio-plastica? Astorri illustra le fasi del processo: «Lo scarto è una fonte di carbonio di cui si cibano colonie batteriche. Il processo avviene all’interno di un fermentatore che replica una digestione. Dopo un periodo che va dalle 30 alle 40 ore, i batteri si sono riempiti di una riserva di energia: il PHAs. Questo viene poi estratto in maniera naturale, con una tecnica da noi brevettata, grazie a vapori e mezzi meccanici». Un’operazione chimica compiuta nel rispetto della natura.

Bio-on al Planet Green Congress

A seguire questo solco tracciato dalla Bio-on e da altre aziende con una storia già consolidata che saranno presenti al Planet Green Congress, ci saranno anche delle startup specializzate nella chimica verde. Questi innovatori presenteranno le proprie idee a un gruppo di esperti della finanza. Tra le aziende neonate selezionate c’è Scappatopo, che produce un repellente a base di estratti naturali che allontana i topi senza effetti indesiderati per l’uomo e gli animali domestici. Sempre tra le ditte «piccole» anagraficamente ma con grandi idee è stata scelta anche Crossing, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che, grazie a composti organici, realizza anche un cartone «attivo» che preserva senza conservanti la qualità di latte o vino. Vuole trasformare i rifiuti in plastica in polimeri di qualità per l’industria, invece, la Kingfisher Polymers.