Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023
Novità sul fronte gas, cambia infatti il meccanismo di aggiornamento dei prezzi delle bollette per le famiglie del mercato tutelato. Dal 1 ottobre saranno introdotte nuove modalità di aggiornamento del costo della materia prima gas per gli utenti nelle condizioni di tutela, oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa: l’aggiornamento infatti diventerà mensile e non più trimestrale, superando l’utilizzo delle quotazioni a termine, al fine di intercettare possibili azioni per la riduzione dei prezzi.
A questo sarà associata una segnalazione a Parlamento e Governo e l’avvio di un tavolo emergenziale con le associazioni dei consumatori. E’ una nota dell’Arera a mettere in fila le novità dovuta all’ulteriore drammatica crescita dei prezzi all’ingrosso dell’energia, legata al conflitto in Ucraina e alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia.
Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l’Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024.
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Anche per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l’Arera ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso Psv italiano, aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale.
“Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura. Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”, spiega il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini.
L’intervento adottato, si legge ancora nella nota Arera, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mira a rendere più sicure le forniture ai consumatori. “Le perduranti tensioni geopolitiche, infatti, hanno acuito le incertezze sulla disponibilità di gas dalla Russia, aumentando le criticità per i venditori nel reperire sui mercati all’ingrosso il gas necessario a soddisfare i propri clienti, anche domestici, per il prossimo anno termico che parte dal 1° ottobre”.
Con il meccanismo deliberato dall’Autorità, dunque, prosegue la nota, “si riduce il rischio che i venditori non siano in grado di garantire la propria operatività e quindi le forniture ai propri clienti, minimizzando il pericolo che le famiglie siano costrette a ricorrere ai servizi di ultima istanza e gli stessi venditori al servizio default, pregiudicando l’intero equilibrio economico della filiera gas italiana con costi aggiuntivi che verrebbero socializzati”.
Non solo. “Il nuovo metodo di aggiornamento facilita il reperimento dei volumi necessari per soddisfare la domanda, grazie alla riduzione dei rischi oggi legati alle differenze tra le quotazioni forward utilizzate per l’attuale aggiornamento di tutela e il prezzo spot a cui è possibile approvvigionare la parte di consumi non prevedibile in vista dell’inverno”.