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Bombardamenti di Pisa. “Persi 3 sorelle e mia madre nel mio compleanno”

In occasione del 70° anniversario del bombardamento su Pisa, pubblichiamo un racconto commovente, un ricordo di un terribile giorno maledettamente fatale: 31 Agosto 1943.

La seconda guerra mondiale colpì duramente la città a Pisa. Il 31 agosto 1943 si abbatté sulla città un pesantissimo bombardamento americano. Furono colpiti in particolare la zona della stazione e di Porta a mare, quartieri che vennero praticamente rasi al suolo, ma anche parte dei quartieri di Porta nuova, Porta a Lucca e Porta fiorentina fino a La Cella; circa un quarto del territorio urbano venne danneggiato o distrutto. Appena 3 giorni dopo fu firmato l ’armistizio.

Riviviamo quel giorno dal racconto di chi ne venne per sempre segnato…

“Mi chiamo Filidei Giovanni ed in quei maledetti giorni ero, malgrado la guerra, felice. Il 21/06/43 avevo sposato la mia giovane moglie (Lugli Cesena). Nel ’43 stavo svolgendo il servizio militare di leva a Bologna, avevo accompagnato la Cesena a trovare i suoi genitori, miei nuovi suoceri, salvandola di fatto dall’evento che avrebbe comunque cambiato la mia vita, per sempre.

Era il 31/08/43, giorno del mio 24° compleanno, e quella che inizialmente credevo essere solo una comunicazione d’augurio, in realtà mi sconvolse la vita. Alle ore 13:01 avevano bombardato Pisa, mia madre Maria Bizzarri, le mie sorelle Eliana Filidei di anni 29, Bruna Filidei di 21 e Loretta Filidei di 14 anni, erano morte. Mio fratello Romano Filidei di anni 8 disperso. A quell’ora, a seguito di un cessato allarme, rientrarono in casa per pranzo, prima di tornare a lavoro alla fabbrica Marzotto. Ma lì furono sorpresi e non fecero così in tempo a rientrare nel rifugio costruito sotto l’argine dell’Arno.

LE FOTO DELLA FAMIGLIA:

Chiesi un permesso, presi il primo treno per Pisa. Costretto ad un viaggio nascosto sotto una panca del vagone, perché non ero in grado di pagarmi il biglietto, feci rientro a casa, o meglio, quello che ne era rimasto di casa mia. Abitavamo a Porta a Mare (2°viale, case dipendenti Saint Gobaint), ma io feci in tempo solo a vedere i corpi straziati delle persone che amavo di più. Le seppellimmo al cimitero di Casciavola, da dove provenivamo.

Romano, mio fratellino di 8 anni si era salvato, o per meglio dire, era stato salvato dall’ultimo gesto di amore di una delle sorelle decedute, che accortasi di ciò che stava accadendo, con una spinta lo aveva scaraventato nel sottoscala, di fatto salvandoli la vita. Romano Filidei è morto quest’anno all’età di 78 anni.

Da quel 31 Agosto 1943 e per i 69 anni a seguire, non ho mai più festeggiato il mio compleanno, ma ho sempre ricordato quel maledetto giorno che mi sconvolse la vita. Le mie 2 figlie, nate poco dopo, ereditarono il nome di Bruna e Loretta.

Io, Filidei Giovanni, sono morto il 7 Gennaio del 2012.”

In onore di mio nonno e di tutte le vittime dei bombardamenti.

Emiliano Cecchi

 

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Redazione web

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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