Mentre sono state avviate le procedure per il pagamento del bonus 200 euro, il governo si interroga su come riconoscere maggiore liquidità agli italiani
Un altro bonus 2022 in busta paga? Mentre sono state avviate le procedure per il pagamento del bonus 200 euro – i primi a riceverlo saranno i pensionati e poi toccherà ai lavoratori dipendenti (previa la consegna di un’autocertificazione) – il governo si sta interrogando su come riconoscere una maggiore liquidità agli italiani visto che il caro prezzi non accenna a fermarsi. Ulteriori misure verranno prese con quello che dovrebbe essere il decreto luglio, un provvedimento con cui oltre a mettere mano agli stipendi si cercherà di limitare l’aumento delle bollette e dei carburanti.
Per quanto riguarda gli stipendi, con questo provvedimento dovrebbe essere approvato un taglio provvisorio del cuneo fiscale, aumentando così la retribuzione netta a parità di lordo. Ricordiamo, infatti, che con il termine cuneo fiscale si intende l’insieme delle imposte e dei contributi che aziende e lavoratori pagano sullo stipendio. Più questo si riduce, quindi, e più si assottiglia la differenza che c’è tra lordo e netto.
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Nel dettaglio, il nuovo taglio potrebbe esserci per le ultime quattro buste paga dell’anno, quindi da settembre a dicembre. Il tutto a fronte di una percentuale del 4%, con i lavoratori che guadagneranno dai 50 ai 75 euro netti in più al mese. In totale, quindi, un bonus complessivo che va dai 200 ai 300 euro, a seconda dei casi.
Va detto, però, che tale misura sarebbe riservata a coloro che già stanno godendo del bonus contributi, ossia solo chi ha un reddito da lavoro dipendente lordo non superiore a 35mila euro. Per lo Stato si tratterebbe di un esborso di 2,5 miliardi di euro, con la promessa che – come richiesto ad alta voce da Confindustria – per il 2023 si rifletterà su una riforma strutturale così da ridurre definitivamente il costo del lavoro in Italia.