
Il bradisismo che sta colpendo l’area flegrea può riservare, tra i tanti e gravi disagi, anche qualche apprezzabile sorpresa, come la riemersione di preziosi reperti archeologici.
Il fenomeno del bradisismo sta lentamente restituendo al territorio di Pozzuoli strutture romane di enorme valore rimaste celate per secoli. Come riporta un articolo del ‘Mattino’, si tratta di antichi magazzini, templi e forse addirittura di un piccolo faro.
Le strutture, come si legge sul quotidiano “già indagate dagli archeologi, appartenenti ai vici Lartidianus e Annianus, emergono sempre più chiaramente con il progressivo sollevamento del suolo, offrendo uno spettacolo che affascina archeologi e appassionati di storia”.
Ma tutto ciò non sta avvenendo solo a Pozzuoli. Infatti, nel comune di Bacoli, sulle sponde del Lago Fusaro, “il combinato effetto del bradisismo e della bassa marea ha portato alla luce strutture murarie di epoca romana finora ignote. Da una prima osservazione, sembrerebbero i resti di una villa o di una dipendenza di epoca imperiale, forse parte di una più complessa peschiera appartenente a una lussuosa residenza marittima”.
«Le strutture di Pozzuoli e del Fusaro – spiega il soprintendente Mariano Nuzzo – sono di straordinaria importanza per comprendere meglio l’assetto urbano e portuale dell’antica colonia romana. A Pozzuoli, gli edifici riemersi testimoniano l’intensa attività commerciale e marittima della città, che era uno dei principali scali del Mediterraneo antico. Al Fusaro, invece, la presenza di strutture murarie suggerisce un contesto residenziale e produttivo, probabilmente legato alle ville aristocratiche che caratterizzavano la costa flegrea in epoca imperiale».
Nuzzo conferma che egli ultimi anni, il «fenomeno (del bradisismo) ha accelerato la riemersione di antichi resti sommersi. Il progressivo sollevamento del suolo ha reso visibili strutture che per secoli erano state coperte dall’acqua, ma al tempo stesso ha sollevato nuove sfide per la loro conservazione. Il bradisismo – dice il soprintendente – è un fenomeno naturale che cambia continuamente il volto del territorio. Oggi ci permette di osservare resti archeologici che in passato erano sommersi, ma dobbiamo intervenire rapidamente per documentarli e proteggerli. Stiamo lavorando con enti di ricerca e Università per monitorare queste variazioni, utilizzando tecnologie avanzate come rilievi fotogrammetrici e laser scanner subacquei».
A Pozzuoli sono previsti lavori di manutenzione e consolidamento per rendere questi siti fruibili in sicurezza. Al Fusaro, invece, sarà necessario uno studio approfondito per comprendere il contesto delle scoperte e individuare strategie di tutela.