“Rivoglio la mia vita. Voglio sposarmi e avere un bambino“: parlando a rotta di collo al telefono con la giudice Brenda Perry della Superior Court di Los Angeles, Britney Spears ha chiesto di esser liberata “senza ulteriori perizie psichiatriche” dal giogo della “custodianship” a cui da 13 anni l’ha assoggettata il padre Jamie con la scusa del suo labile stato mentale.
Tredici anni di rabbia, frustrazioni, risentimenti sono sfociati in 23 minuti di accuse: “Ho una spirale, ma non mi permettono di toglierla. Voglio sposarmi e avere un bambino, ma me lo impediscono“, ha detto la cantante che ha 39 anni e due figli ormai teen-ager, Sean e Jayden, affidati in massima parte al padre Kevin Federline.
“Questa tutela mi ha fatto più male che bene“, ha detto la cantante, minacciando di portare la sua famiglia in tribunale. (Il Gunther di Friends rivela: “Ho un cancro in fase avanzata”)
Tra le accuse dell’accorato appello ci sono gli psicofarmaci somministrati contro la sua volontà – “il litio mi faceva sentire ubriaca” – quando aveva annunciato di non voler cantare più a Las Vegas e il divieto di parlare con i media, mentre ai genitori era permesso di dare interviste.
“Sono stata in denial. Sono traumatizzata“, ha detto Britney Spears insistendo che il suo discorso venisse trasmesso pubblicamente ad uso del movimento #FreeBritney e dei fan, un centinaio dei quali si era radunato con striscioni e slogan fuori dalla corte.
Jamie, un padre assente per buona parte della carriera della figlia, era rientrato in scena nel 2008 dopo che Britney Spears era stata due volte ricoverata in ambulanza in ospedale per un grave e pubblico crollo nervoso.
Adesso lui sostiene di averla salvata dalla rovina finanziaria, mentre Britney Spears lo accusa di averla trattata come una gallina dalle uova d’oro.
L’istituto della tutela legale, usato di solito per governare la vita di persone molto anziane o con gravi problemi mentali, ha messo Britney Spears sotto tre forme di tutela: oltre Jamie sono in gioco la finanziaria Bessemer Trust e un tutore che ne controlla carriera, salute e altri aspetti della vita personale.
La sorveglianza è stata così minuziosa che Britney Spears da 13 anni non può autonomamente decidere con che amici uscire, ha detto la cantante, o salire in macchina se il suo boyfriend Sam Ashgari, che ieri ha postato un selfie con la maglietta del movimento #FreeBritney, è al volante.
“Vorrei stare al telefono con lei per sempre, per non tornare nella mia vita di tutti i giorni“, ha detto Britney Spears alla giudice Penny che a fine udienza l’ha ringraziata per il suo “coraggio“. Dopo la deposizione, l’ex boyfriend Justin Timberlake, che di recente si è scusato con la pop-star per averle mancato di rispetto parlando della loro vita sessuale alla radio, ha chiesto al pubblico di stare dalla parte di lei.
“Coraggio Britney. Ti amiamo“, ha reagito Mariah Carey, mentre l’attrice Rosie O’Donnell, una leader del movimento #MeToo nel caso contro Harvey Weinstein, ha allargato il discorso: “Basta controllare le donne. Come ti sentiresti se la tua vita ti fosse stata rubata, sezionata al microscopio e derisa?“.
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