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Buon compleanno Lucio Dalla

Ci sono nomi che nascono nell’anonimato, crescono nella notorietà e diventano leggenda alla morte. Leggenda… dal latino “cose che devono essere lette”, come degne di essere lette, e ascoltate, sono le canzoni che ci ha lasciato in dono il grande Lucio Dalla, una leggenda della musica italiana, stroncato da un infarto il primo marzo 2012. Sono passati tre anni e tre giorni esatti da quel giorno e oggi, 4 marzo 2015, il musicista, cantautore e attore, Lucio Dalla, avrebbe compiuto settantadue anni. Una data che la famiglia, i parenti e la fondazione che porta il suo stesso nome, hanno deciso di festeggiare in una tre giorni di Full Immersion, aprendo al pubblico la casa in via d’Azeglio 15, a Bologna. Qui dal 2 al 4 marzo, i fortunati che sono riusciti a trovare un biglietto (andati a ruba in poche ore) hanno potuto godere di un’ubriacatura di ricordi del mito Lucio Dalla. Tuttavia, oggi è Bologna tutta a ricordare il suo concittadino: ovunque, per strada e nelle case, si possono ascoltare le sue canzoni. D’altronde Lucio Dalla per questa città ha significato tanto, mai nessuno come lui prima era riuscito a rappresentarla come lui ha fatto, portandola fuori dai propri confini.

Lucio Dalla, Sorrento e Caruso

Oggi non è la sola Bologna a piangere e ricordare l’artista scomparso tre anni fa. Oggi che è il suo compleanno è tutta l’Italia a ricordare Lucio Dalla, e specialmente la città di Sorrento, che in suo onore gli hanno dedicato il borgo che negli anni ottanta fu fonte di ispirazione per Lucio Dalla, che qui compose la canzone Caruso. Nata per caso, poiché quel giorno fu costretto a sostare in costiera per un problema alla sua imbarcazione. Si fermò così una notte al Grand Hotel Excelsior Vittoria, nella stessa suite che opsitò il grande tenore napoletano Enrico Caruso. Qui gli fu raccontata la storia d’amore tra Caruso, ormai affetto da una grave malattia ai polmoni lo avrebbe portata alla morte poco dopo, ed una giovane allieva, a cui il grande lirico insegnava canto. Una storia che quella stessa sera ispirò a Lucio Dalla il successo mondiale Caruso. Un successo che diventò Disco di platino e gli permise di vincere il premio Targa Tenco.

Premi, riconoscimenti e onorificenze

Caruso ovviamente non è la sola canzone ‘premiata’ del grande artista italiano, di sicuro è stato il suo primo successo, ottenuto nel 1986. Da quell’anno in poi, però, sono arrivati numerosi altri premi e riconoscimenti, anche nel cinema e nella letteratura. Di seguito la lista dei premi e riconoscimenti ottenuti da Lucio Dalla: 1986 – Targa Tenco per il brano Caruso, nell’ambito della “Rassegna della canzone d’autore” del Club Tenco; 2009 – Premio Lunezia come miglior libro dell’anno per Gli occhi di Lucio; 1982 – David di Donatello come miglior musicista per il film Borotalco; 1989 – David di Donatello come miglior canzone originale per il film Il frullo del passero; 1982 – Nastro d’argento come miglior musica per Borotalco; 1996 – Nastro d’argento come miglior musica per Al di là delle nuvole; 2004 – Nastro d’argento come miglior canzone per Prima dammi un bacio; 2002 – Premio Massimo Troisi nella sezione Fuori concorso; 2004 – Premio Faraglioni per essersi distinto nel campo della “cultura, dell’arte e dello spettacolo”; 1997 – Gli viene conferita la Cittadinanza onoraria dal comune di Sorrento (NA); 1997 – Gli viene conferita la Cittadinanza onoraria dal comune di Manfredonia (FG); 2007 – Gli viene conferita la Cittadinanza onoraria dal comune di Vieste (FG); 2011 – Viene insignito dell’onorificenza equestre dall’Ordine di Sant’Agata; 1984 – In condivisione con Francesco De Gregori, è stato onorato con la denominazione dell’asteroide 6114 Dalla-Degregori; 1993 – Gli viene conferito il Premio Librex Montale “Poetry for music”. E poi per finire abbiamo le onorificenze: Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana; Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana; Laurea honoris causa in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo presso la facoltà di Lettere e filosofia dell’Alma mater studiorum, Università di Bologna.

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Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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