A fine febbraio un bus dell’Anm era stato preso d’assalto da un gruppo di teppisti che sembravano far parte di una vera e propria gang. Le indagini svolte dai carabinieri hanno svelato l’identità dei protagonisti del raid: cinque adolescenti incensurati, minorenni e appartenenti a famiglie, come si sul dire, rispettabili.
L’avvenimento risale al 20 febbraio scorso quando a Ponticelli, nello stazionamento dei bus in via Argine, uno dei componenti del gruppo ha deciso di divertirsi a bordo del 195 dando vita “all’assalto del bus”.
Bus dell’Anm vandalizzato, le azioni dei cinque teppisti
Le azioni svolte dai minorenni sono state fortunatamente immortalate dall’impianto di videosorveglianza dell’automezzo dell’Anm. I cinque teppisti sono saliti a bordo del bus forzando a mani nude il sistema idraulico delle porte. Ridendo e scherzando, hanno poi preso un estintore iniziando a cospargere di schiuma antincendio l’interno del mezzo fino a quando, soddisfatti di quanto fatto, sono scesi dall’autobus che è stato completamente vandalizzato nel giro di pochi minuti.
Una volta scattato l’allarme, i carabinieri hanno aperto le indagini. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza i cinque protagonisti dell’assalto al bus sono stati incastrati.
Assalto a un bus dell’Anm, le dichiarazioni dei cinque minorenni
Tutti i componenti della babygang, fatta eccezione per l’unico 13enne che non è imputabile a causa dell’età, dovranno rispondere di concorso in danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio.
Il Mattino ha riportato ciò che è stato dichiarato dagli stessi vandali: “Lo abbiamo fatto per divertirci, volevamo pariare un po’”.
Atteggiamenti che danneggiano la città in ogni suo aspetto, non solo per quanto riguarda i beni pubblici, azioni svolte per il semplice gusto di “pariare”, ma il distruggere non è e non può essere inteso come un modo come un altro per divertirsi.