di Francesco Monaco
Juventus e Livorno sono state condannate dalla Dispute Resolution Chamber della FIFA a versare al Chelsea un risarcimento di 21 milioni di euro (17,7 più gli interessi) per il tesseramento di Mutu. Risarcimento che in un primo momento era stato imposto al giocatore.
Il fatto risale al 2004. Il romeno, allora in forza ai Blues, venne trovato positivo alla cocaina e squalificato per sette mesi dalla Federcalcio inglese. Il club londinese decise quindi di licenziare il giocatore che, una volta svincolato, si accasò nel gennaio 2005 alla Juve, che lo girò per sei mesi al Livorno in quanto non poteva ingaggiare altri extracomunitari per quella stagione. Finita la squalifica l’attaccante tornò regolarmente in campo.
In un primo momento la società di Abramovich intentò causa contro il giocatore per ottenere i danni, con la FIFA che condannò Mutu. Il giocatore fu però prosciolto dopo aver presentato ricorso. Non riuscendo ad ottenere un risarcimento dall’ex Parma, infine, il Chelsea provò a rivalersi sulle società che lo tesserarono. La FIFA le ha dato nuovamente ragione. Ora Juventus e Livorno potranno presentare il ricorso. In questo caso al TAS di Losanna spetterà l’ultima parola.
18 ottobre 2013
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