di Diego Scarpitti
Pronostico della vigilia confermato con il Catania. Stadio San Paolo, fortino azzurro. Il Napoli batte il Catania, tiene il passo della Juve e si porta a -2 dalla Roma. Benitez dosa le forze, sponsorizza le bellezze culturali della città, invita i turisti –in particolar modo inglesi- ad accorrere numerosi, abolisce il ritiro pre-gara, distribuisce in più sedute i carichi di lavoro. Il risultato non cambia. Si vince ugualmente. E sempre 2-1.
Partenopei mai in affanno, si affidano al possesso palla, controllano ma non incidono più di tanto. I prossimi impegni ravvicinati (Marsiglia in Champions e bianconeri in campionato) consigliano ritmi bassi, senza forzare la mano. Qualche accelerazione, diverse fiammate, incursioni varie, numerosi tiri dalla distanza. I leoni napoletani non si sfiancano né si dannano. Bastano due capolavori, due magie, due pennellate a rallegrare la serata. Un sabato gioioso grazie alla strepitosa rete di Callejon al 15’ e allo straordinario Hamsik al 20’. Non desta preoccupazione il gol di Castro.
Secondo tempo di ordinaria amministrazione. Con i padroni di casa che cercano di regalare ulteriori emozioni in fase d’attacco. Fernandez cresce, matura, diviene inamovibile. Albiol fornisce chiusure tempestive. Reina infonde sicurezza. I rilanci dello spagnolo sono precisi e telecomandati. Tutti gli attaccanti vorrebbero essere serviti così. Insigne delizia e si ripete moto perpetuo sulla sinistra: persistenti le sue scorribande. Higuain gioca per 75 minuti e si dichiara contento della sua condizione e del risultato.
Il Catania, privo di Barrientos e Bergessio, fa quel che può. De Canio si congratula con Benitez e ritrova i suoi ex tifosi. Gli etnei incassano due sconfitte di seguito. In classifica 6 punti sono davvero pochi.
Un sabato sera così al San Paolo può andare decisamente bene.
Interviste di Vincenzo Credendino