Invece di rilanciare il buon nome della regione Campania e dei suoi abitanti bonificando i propri territori dai veleni che nei decenni sono stati riposti al di sotto di essi, la Giunta regionale e il governatore Stefano Caldoro deviano i fondi europei pensati per la soluzione dell’emergenza ambientale nella Terra dei fuochi in favore di pubblicità e sport.
I fondi europei per le bonifiche sono dirottati dall’ambiente allo sport e alla pubblicità
Ignorando il parere degli esperti sulla questione dell’urgenza delle terre martoriate, il presidente della Regione e i consulenti di Palazzo Santa Lucia hanno ritenuto investire 23 milioni di euro non nelle effettive attività di bonifica ma in una campagna di comunicazione capace di ristabilire il buon nome di quelle terre con “metodi più persuasivi”. Per il recupero dell’immagine nazionale, internazionale e locale, della presidenza Caldoro e della Campania, sono stati invece stanziati 4,5 milioni di euro per il sostegno allo sport e alle società che lo sostanziano. Le società sportive del rugby, della pallanuoto, del basket e, soprattutto, del calcio ringraziano. Tra queste la Società Sportiva Calcio Napoli e Aurelio De Laurentis, il suo presidente, è la più gaudente, in quanto il sostegno regionale si concretizza nella gran parte dei finanziamenti per lo sport, ovvero 3,5 milioni di euro.
23 milioni di euro di fondi europei deviati dalle effettive bonifiche alle campagne di comunicazione
La motivazione della deviazione di fondi pubblici europei dai lavori di recupero dei suoli è, in altre parole, quella secondo la quale una campagna mediatica fatta da idoli dello sport sia più efficace e persuasiva di campi arati a prodotti agroalimentari sani e di qualità. I 23 milioni di euro per la Terra dei fuochi sono stati acquisiti attraverso una partecipata (Sviluppo Campania) della Regione Campania, la quale principalmente li utilizzerà in prodotti editoriali, a stampa e audiovisivi. I restanti 30 milioni dell’intero progetto sono stati destinati per il diretto sostegno alle aziende agricole e dell’agroalimentare campano.
I consulenti regionali fanno sapere che le terre si disinquinano con lo sport e non con la politica
A chi avesse, “intelligentemente”, obiettato contro la prevaricante decisione di supportare in generale il calcio e in particolare la Società Sportiva Calcio Napoli a sfavore delle altre società calcistiche regionali, i consulenti di Sviluppo Campania hanno fatto sapere che “si è deciso di attribuire un peso maggiore alla variabile di pubblico negli stadi. I criteri saranno rigorosi“. Dubbi permangono sulle scelte della Regione Campania.
Dal Partito Democratico napoletano si commenta con dichiarazioni del tipo “non era meglio impegnare quei fondi per la promozione e la comunicazione diretta dei nostri brand?“. L’assessore regionale Giovanni Romano (con delega all’Ecologia, alla Tutela dell’Ambiente e del Disinquinamento, alla Programmazione e gestione dei rifiuti, al Ciclo integrato delle acque), con argomentazioni altrettanto “inconfutabili” risponde al Partito Democratico, che “lo sport è un veicolo formidabile e la sinistra ricordi i suoi guasti“.
In conclusione il disastro ambientale verrà recuperato con spot pubblicitari, video promozionali e soprattutto finanziando le società sportive.