Maria Licciardi, ritenuta ai vertice dell’omonimo clan camorristico di Secondigliano, è stata arrestata all’aeroporto di Ciampino
I carabinieri del Ros hanno eseguito presso l’aeroporto di Ciampino un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di Maria Licciardi, ritenuta ai vertice dell’omonimo clan camorristico di Secondigliano.
La donna è indagata per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa del regolare svolgimento di un’asta giudiziaria, reati aggravati dalle modalità mafiose.
L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha evidenziato che la donna, sorella del fondatore del clan Gennaro Licciardi, ha progressivamente assunto la direzione della consorteria, gestendo le attività illecite attraverso disposizioni impartite, anche durante incontri e summit riservati, ad affiliati con ruoli apicali e ai capizona ai quali erano affidate porzioni dell’area di influenza dell’organizzazione (Masseria Cardone, Don Guanella, Rione Berlingieri e Vasto).
Oltre ai rapporti con esponenti dei clan Contini, Vanella Grassi, Di Lauro e Polverino, sono state accertate strette relazioni con il clan Mallardo.
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Le indagini hanno anche posto in luce un’attenta gestione della cassa comune da parte dell’indagata, che puntualmente provvedeva al sostegno delle famiglie degli affiliati detenuti, ciò anche per evitare pericolose defezioni collaborative. Maria Licciardi si era resa irreperibile in occasione dell’esecuzione di misure cautelari del giugno 2019, nel corso dell’operazione Cartagena.