Camorra, chiesti 30 anni per il boss “stragista” Giuseppe Setola

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La richiesta per il ras del clan dei Casalesi Giuseppe Setola arriva per l’omicidio di Luigi Mosvaldo Caterino, avvenuto nel febbraio 1999 nell’ambito della sanguinosa faida che ha visto contrapporsi tra la fine degli anni novanta e primi anni del duemila i gruppi Bidognetti e Cantiello.

Trent’anni di carcere sono stati richiesti dalla Dda di Napoli nei confronti del capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi Giuseppe Setola (difeso da Paolo Di Furia) per l’omicidio di Luigi Mosvaldo Caterino, avvenuto nel febbraio 1999 a Castel Volturno (Caserta) nell’ambito della sanguinosa faida che ha visto contrapporsi tra la fine degli anni novanta e primi anni del duemila i gruppi Bidognetti e Cantiello.

Il pm anticamorra, nel corso della requisitoria del processo che si sta svolgendo con rito abbreviato davanti al Gup di Napoli, ha chiesto una pena di 30 anni anche per gli altri coimputati Mario e Francesco Cavaliere, Giovanni Russo, Giuseppe Dell’Aversano ed Alessandro Cirillo, mentre tredici anni sono stati invocati per il collaboratore di giustizia Domenico Bidognetti (due secoli chiesti in totale); la Procura ha poi chiesto l’assoluzione per il 53enne Giovanni Simonelli, unico imputato a piede libero.

Secondo la Dda, Setola, Bidognetti e Dell’Aversano sarebbero stati i mandanti dell’omicidio che sarebbe stato eseguito dai due Cavaliere. Russo e Simonelli, invece, avrebbero avuto il ruolo, durante l’aggiunta, di specchiettisti. La prossima udienza è prevista per gennaio, quando dovranno discutere le difese.