Si è concluso ieri il processo a Domenico Mimì D’Auslio, tenutosi davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Napoli. E per colui che viene considerato dagli inquirenti come uno dei massimi esponenti della malavita della zona flegrea di Napoli, è stata confermata la sentenza di primo grado: ergastolo. Per lui e per Roberto Tripodi e Gennaro Marigliano. Solo 28 anni di reclusione, con uno sconto della pena rispetto al primo processo, quindi, per Luca Scarpa.
Tre omicidi alla base del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo per Mimì D’Ausilio
Al centro del processo, tre omicidi di stampo camorristico avvenuto tra il 2007 e il 2009 nella zona tra Fuorigrotta e Agnano. Il primo, di Salvatore Zito, 38 anni, freddato mentre viaggiava sul suo motorino in via Diocleziano, a Fuorigrotta. Il secondo, avvenuto il 14 giugno 2008, nei pressi dell’Ippodromo di Agnano, quando a perdere la vita fu Giovanni Toller. Il terzo, nella maniera più efferata, quando Amedeo Colle fu massacrato di botte il 15 gennaio 2009, in via Augusto Righi ad Agnano.