di Redazione
Acerra – La crisi economica si fa sentire per tutti, al punto che se la camorra ordina ad un imprenditore di far da intermediario nella richiesta del pizzo ad altri colleghi del settore, c’è anche chi accetta il diktat. Accadeva ad Acerra dove imprenditori del settore edile si sono visti chiedere e riscuotere la tangente sugli appalti da colleghi professionisti, assoldati dal clan locale.
Sono due gli imprenditori che hanno scelto di denunciare su sei imprese coinvolte nel giro di racket ed otto gli affiliati ai clan egemoni nell’area acerrana, raggiunti da ordinanze cautelari per associazione di tipo mafioso, concorso in estorsione, lesioni personali, tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa. Le estorsioni ed intimidazioni – accompagnate dall’imposizione di ditte vicine al clan per la fornitura – avvenivano in diversi cantieri, dove era in atto la costruzione di tre capannoni industriali ed una palestra. Tra gli otto arrestati figurano anche i tre imprenditori locali che si erano schierati con gli estorsori e fungevano da intermediari per le richieste e la riscossione della percentuale, calcolata sul valore complessivo dell’appalto vinto dall’impresa.
21 gennaio 2014
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