Altro primato negativo per la Campania grazie all’ultimo dossier realizzato dall’associazione Save The Children, “Scuola e povertà in Campania”. Stando ai dati all’interno del dossier e come riportato sul corrieredelmezzogiorno, un adolescente su tre non raggiunge i livelli minimi di competenze in matematica e uno su quattro in lettura. Queste le parole di Valerio Neri, direttore Generale di Save the Children: “I dati che emergono dalle nostre elaborazioni rivelano un fenomeno allarmante. La povertà educativa risulta più intensa nelle fasce di popolazione più disagiate – non dimentichiamo che in Campania un minore su 5 vive in condizioni di povertà estrema – e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento già presenti nel nucleo familiare”.
In Campania esiste dunque una povertà educativa preoccupante “una mina innescata sul futuro di migliaia di bambini e adolescenti campani. Più di un quindicenne su tre, dunque, è sotto la soglia minima di competenze in matematica e uno su 4 in lettura, percentuale che fra gli adolescenti del Sud che vivono in famiglie più svantaggiate raggiunge rispettivamente il 44,2% e il 34,5%: povertà economica e povertà educativa infatti si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. Inoltre in Campania, solo il 3% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, l’89% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il l’84% dei minori non accede ad una serie di attività ricreative, sportive, formative e culturali. In particolare, il 66,7% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, l’80% non ha visitato un sito archeologico e il 75,6% un museo, il 70,6% non ha svolto alcuna attività sportiva”.
Sulla questione si è espressa anche Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the Children: “La povertà educativa non può essere un destino ineluttabile e non è accettabile che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, geografica o di genere. Le enormi diseguaglianze vanno superate attivando subito un piano di contrasto alla povertà minorile e potenziando l’offerta di servizi educativi di qualità: i dati ci dimostrano che i servizi per la prima infanzia, le scuole attrezzate, le attività ricreative e culturali possono spezzare le catene intergenerazionali della povertà. Serve però uno sforzo comune e coordinato da parte delle istituzioni ad ogni livello e delle stesse comunità locali e l’impegno per sconfiggere la povertà educativa deve diventare prioritario nella agenda del Governo”.
Tale scenario può cambiare secondo Save The Children, la povertà economica educativa in Italia e in Campania può essere eliminata entro il 2030, sull’esempio dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibili indicati dalle Nazioni Unite. Il progetto prevedere il raggiungimento di tre obiettivi: 1. Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni; 2. Tutti i minori devono poter avere accesso all’offerta educativa di qualità; 3. Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa.
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