Campi Flegrei: il respiro della Terra

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Lago Averno, pic Luca Grassi

Incontro con il Presidente dell’Ente Parco regionale dei Campi Flegrei, Francesco Maisto.

Parola d’ordine: “slow”. Il viaggio tra le Bellezze del nostro Patrimonio ambientale e storico-artistico, dalla Campania al resto del Mondo, con il format da me ideato e realizzato per Instagram, (#terradarte), mi ha spinto a fermarmi per uno speciale tutto dedicato ai Campi Flegrei.  Un luogo magico, incantato, dove immergersi totalmente nella storia e sentirsi strettamente connessi con Madre Terra. Un viaggio lento, tra i sentieri tracciati dagli elementi della Natura e dal percorso dell’uomo, nel corso dei secoli; presenze metaforicamente ancor vivide, quelle dei passi di chi ci ha preceduti, nei momenti e siti archeologici dissipati lungo tutto lo straordinario territorio flegreo, da Posillipo a Liternum.

Campi Flegrei: il respiro della Terra

Incontro il Presidente dell’Ente Parco regionale dei Campi Flegrei, l’Architetto Francesco Maisto: un uomo, un professionista attento e consapevole del delicato equilibrio di cui necessita questa terra fertile e carica di mito, storia, biodiversità. L’occasione, ghiottissima, è la pubblicazione della nuova Guida ai Campi Flegrei, scritta dal Dott. Massimo D’Antonio, nell’edizione curata da New Media Press di Rosario Scavetta e stampata tutta in carta riciclata. Otto itinerari per tuffarsi nella natura e nella bellezza storico-artistica di un territorio senza pari, che necessita di un turismo consapevole e slow, lento, teso all’arricchimento culturale.

Campi Flegrei: il respiro della Terra
Franceso Maisto, Presidente Ente Parco Regionale Campi Flegrei

A voi, l’intervista e, credetemi, a me, l’onore di aver incontrato una persona così capace, giusta, fiera del suo ruolo e totalmente innamorata della sua terra.

 

Da docente universitario, a Napoli, arriva a vincere un concorso per insegnare Design, Architettura ed Urbanistica italiana presso una prestigiosa università vicino Shangai; quanto, di questa esperienza, ha portato con sé, per affrontare le sfide quotidiane dell’incarico attuale?

E’ stata un’esperienza meravigliosa, –  sospesa a causa della pandemia – che mi ha insegnato moltissimo. Nelle sfide quotidiane porto con me la dedizione, la serietà e la concretezza orientale come approccio rivolto al lavoro, dove gli obiettivi da conseguire dei dirigenti costituiscono la garanzia a mantenere il ruolo. Mi auguro che si arrivi presto anche in Italia a caratteristiche simili. Inoltre, in dote per i campi flegrei conservo un enorme tesoro, seppur ancora virtuale: i rapporti instaurati con le autorità  governative della regione di Shanghai con i quali sono a stretto contatto. A loro ho già provveduto ad inviare la nostra nuova guida in versione inglese.  Appena ricevuta,  al solo sguardo mi hanno comunicato di essere rimasti basiti dalla bellezza e ricchezza dei Campi Flegrei, e  non vedono l’ora di instaurare una forma di collaborazione con l’ente  Parco per avviare  scambi culturali e turistici. Non escludo una prossima edizione in lingua Cinese!

 

Acqua, aria, terra, fuoco. Gli elementi naturali sono parte integrante di questo Paradiso chiamato “Campi Flegrei”, che, grazie alla legge, è tutelato dall’Ente regionale che Lei rappresenta. Quali, a suo avviso, i luoghi “simbolo” di questi elementi?

Numerosi in terra flegrea sono i simboli per la sua ricchezza e generosità, basti pensare che dietro ogni angolo è possibile ammirare qualcosa di unico od uno scenario incantevole, che si staglia avanti i nostri occhi. Ma cerchiamo di essere sintetici, in ordine:  sette aree di riserva marina e quattro laghi tra cui uno vulcanico meglio noto come lago d’Averno; sicuramente i versanti craterici, la fanno da padrona in termini purezza natura e paesaggio e con le esalazioni vulcaniche rappresentano oggettivamente i luoghi simbolo dell’ARIA; la TERRA sempre fertile dei Campi Flegrei è nota a tutti per i suoi vigneti e gli agrumeti. Notevole è la presenza delle ACQUE termali che spinsero dal II secolo a.C. in poi i ricchi senatori romani a costruire in terra flegrea le proprie residenze estive, tra esse il parco monumentale di Baia con le stesse terme; Il ribollire delle acque sulfuree, le bocche fumanti del vulcano, fanno della solfatara di Pozzuoli un posto unico ed esclusivo, segno della presenza del FUOCO.

Campi Flegrei: il respiro della Terra

La nuovissima Guida turistica dei Campi Flegrei, da Lei fortemente voluta e ricca di contenuti di cui innamorarsi a prima lettura, è stata presentata il 27 maggio scorso.
Uno strumento utilissimo per operatori turistici e per viaggiatori – visitatori.

Ritengo sia non solo una grande opera per Campi Flegrei, ma soprattutto uno strumento indispensabile per la conoscenza di tutte le peculiarità presenti nei Campi Flegrei. E’ vero quando lei dice “fortemente voluta”: mi ci sono adoperato sin dal primo giorno. L’istinto di urbanista mi tormentava già nel rilevare la distribuzione planimetrica del Parco a macchia di leopardo, ponendomi i quesiti classici dei collegamenti tra loro. La diversificazione caratteriale tra le diverse peculiarità mi indussero a riflettere che prima ancora di effettuare valutazioni pianificatorie fosse necessario unire tutte le caratteristiche virtualmente, e dunque la decisone di racchiudere tutto in un prezioso volume di 400 pagine stampato su carta di prodotti riciclati che non intacca le foreste. La divisione in otto macro aree non è stata redatta a caso, ma per incentivare un turismo sostenibile naturalistico con sentieri di passeggiate incantevoli, prediligendo quello di tipo stanziante e meno massivo.

 

Lei conosce bene quanto il fenomeno dell’abusivismo abbia interessato una delle zone più belle della Campania. Cosa può fare il Parco regionale dei Campi Flegrei, per sottrarre taluni spazi di questo territorio dallo stato di degrado nel quale vivono oggi, tra i segni illegali del passaggio dell’uomo e la vegetazione infestante, antecedenti alla pandemia?

L’antropizzazione disordinata è uno dei problemi maggiori dei Campi Flegrei. Tuttavia non si può prescindere dalla necessità degli abitanti di vivere i propri luoghi di nascita. L’uomo ha lasciato tanti segni, ma grazie alla bellezza di questi luoghi, sono giunti a noi reperti archeologici di grande interesse. Ritengo che la sensibilizzazione e l’educazione ambientale al rispetto e tutela dei luoghi, debba essere trasmessa con dedizione e impegno alle nuove generazioni. La cura del verde, e la preservazione di vegetazione autoctona, soprattutto nei luoghi di interesse comunitario, richiede un piano di gestione serio, che, contiamo di portare presto in discussione sul tavolo della comunità Europea.

 

La mano criminale, con i suoi interessi, è sempre pronta ad inserirsi, sul nostro territorio e spesso, gli obiettivi di tutela ambientale si scontrano con quelli privati, di taluni cittadini poco inclini al dialogo. Quale, il suo punto di vista e la sua esperienza, in questo anno e mezzo di presidenza?

La criminalità locale non può essere più un pretesto per impedire azioni di tutela sul territorio: le forze dell’ordine sono al fianco delle Istituzioni, e non vi è motivo di temere. Ritengo invece che andrebbero incrementati i controlli sul territorio, che troppo spesso sono ridotti ai minimi termini per scarso numero di personale. In tal senso, spesso il sostegno tanti e valorosi volontari è stato fondamentale.

Campi Flegrei: il respiro della Terra
Monte di Procida – Marina di Torrefumo, pic Luca Grassi

Quali, i progetti su cui sta lavorando, per il Parco?

Sono tanti, ma segnalo i più importanti: grazie ad un accordo dell’ente Parco col comune di Bacoli, CIC e Regione Campania, a breve inizieremo a dare seguita al progetto O.N.D.E. (Oasi Naturalistica Dune Ecologiche) sulla costa di spiaggia romana dove si prevede il ripristinino delle dune con ripascimento di vegetazione autoctona e pulizia delle alloctone. Le dune rappresentano per l’ecosistema e la tutela delle coste un elemento di primaria importanza;

A breve apriremo le porte del parco monumentale di Baia fin’ora invaso dalle sterpaglie che lo rendevano quasi inaccessibile. Abbiamo bonificato e riqualificato 76 ettari! Al suo interno una importante villa romana e una masseria storica, su un promontorio panoramico con un paesaggio di costa marina visibile da punta campanella sino al Circeo; abbiamo avviato il piano di rilevamento dell’avifauna con attenzione al Fratino che allontanatosi dai campi flegrei, contiamo di riportarlo nel suo habitat naturale; Ne abbiamo tanti altri in corso come la riqualificazione di Torrefumo, la formazione di accompagnatori del parco, gli approfondimenti del lago d’Averno, diverse indagini nei luoghi SIC, l’avvio del piano del parco, una rassegna annuale internazionale dal nome “ TerrArdente”, l’avvio dei contratti di fiumi d’intesa con L’ente riserva del Volturno etc etc. Due restano in capo quali obiettivi più ambiziosi:

L’iscrizione nel registro UNESCO dei Campi Flegrei per il fenomeno del Bradisismo per il quale siamo in contatto con la presidenza della Repubblica per il coinvolgimento anche di Villa Rosebery;

Un piano turistico di sviluppo sostenibile e naturalistico, indirizzato a un pubblico diverso da quello attuale troppo massivo e invasivo ma di tipo stanziale: é fondamentale suddividere la vaste aree in comparti visitabili in un week end senza l’uso delle automobili. Solo in questo modo si può risolvere il problema del traffico, riducendo i disagi per tutti e soprattutto diminuendo il forte impatto ambientale. Nella guida dei Campi Flegrei la ripartizione in otto macro-aree è stato un mio indirizzo, voluto per iniziare questo processo.

 

Si immagini all’interno di una “Capsula del tempo”: dove le piacerebbe andare e chi sarebbe curioso di incontrare, potendo tornare in epoca romana, sul territorio dei Campi Flegrei?

Mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere con Scipione l’africano portandogli tutta la mia solidarietà e sostegno ai contenuti della sua frase più celebre, e sempre attuale: “Ingrata patria non avrai nemmeno le mie ossa!”

 

Questa pandemia ed il lockdown necessario, hanno influito negativamente sul 20% della popolazione mondiale: ansia, disturbi del sonno, fino a sintomi depressivi. Per molti, la cura, comporta il recupero delle attività in luoghi aperti, a contatto con la Natura; in tanti, hanno manifestato il desiderio di avvicinarsi all’arte ed alla storia dei nostri territori. Quale luogo migliore dei Campi Flegrei, per tornare alla vita!
Il Suo invito, a visitare ed a conoscere meglio questi luoghi meravigliosi.

I Campi Flegrei, per la vasta area nella quale si sviluppano, rappresentano un’offerta turistica unica e notevole. Il mio invito è di fermarsi per qualche giorno per sezione geografica o tematica: Natura, Paesaggio, Architettura, Geologia, Vulcanologia, Terme, Archeologia, Enogastronomia, Elioterapia e Mare e Laghi, Arte, Cultura e spettacoli. Quindi non un posto singolo, ma un itinerario da vivere ine maggior tempo a disposizione. Invito, a breve, sui sentieri del parco monumentale di Baia; in attesa, le passeggiate all’aperto nei Campi Flegrei rappresentato la cura migliore: siete tutte e tutti invitati, ma lasciate l’auto e iniziate il viaggio lento, e salutare delle passeggiate.