Carceri, in Campania sovraffollamento al 133%

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Il sovraffollamento delle carceri campane è superiore al 100%. Questo è quanto riportato dalla relazione annuale del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà persona.

Comparando i dati rilevati nei 15 istituti ordinari, è emerso un surplus negativo pari a 1395 soggetti ristretti. Il dato più sconcertate lo si rileva a Poggioreale, dove è stata registrata la presenza di 14 detenuti, appartenenti al genere dei “sex offenders”, in un’unica cella. Le persone in attesa di giudizio risultano essere il 50% dei detenuti totali.

A complicare la situazione è anche la mancanza di operatori, che ammonta a circa 200 persone. Tale mancanza risulta essere compensata dalla presenza di volontari.

La situazione sanitaria presenta delle notevoli criticità operative, causate da carenze organiche, strumetali e di personale. I dati raccolti fotografano una realtà fortemente disagiata. Dato allarmante risulta essere la presenza di solo 36 posti letto, numero insuffciente a colmare la richiesta di cure santarie da 7800 persone. Inoltre, nessun istituto in Campania risulta aver introdotto “la cartella clinica informatizzata” il che costituisce un ostacolo alla sistemazione dei dati delle patologie che quotidianamente affliggono i detenuti, oltre a non consentire alcuna attuazione della “continuità terapeutica”, giacchè in caso di trasferimento del detuenuto in un altro istituto, o di una eventuale scarcerazione, le informazioni sanitarie del detenuto restano inutilmente conservate negli archivi del penitenziario di provenienza.

Un altro problema che emerge è la difficolta per i detenuti di orgine straniera di comprendere le leggi penitenziarie, anche soprattutto per la mancanza di strutture di mediazione culturale o  di interpreti. Il numero di detenuti stranieri con difficoltà nel parlare italiano sono 220.

I problemi non finiscono qui: le donne sono collocate in sezioni di carceri maschili, nelle quali le attività trattamentali sono spesso inesistenti o non adatte alle esigenze femminili; la delinqueza minorile in Campania è molto preoccupante, infatti, i dati ci dicono che nonostante la loro età, questi commettono reati molto gravi.

La detenzione dei\delle transgender, rappresenta una questione molto delicata, il problema più grande che si riscontra è la segregazione dei detenuti in sezioni speciali. Spesso quest’emarginazione, giustifacata dalla tenuta in sicurezza dei soggetti, discrimina notevolmente il soggetto che si trova a dover scontare una pena maggiore a causa del proprio orientamento sessuale. Tale situazione, aggravata anche dalla mancanza di cure adeguate, portano i soggetti a commettere gravi atti di autolesionismo. Numerosi sono i casi di autolesionismo, in Campania solo nel 2018 ci sono stati 426 casi.

Enrico Martorelli 

Andrea Cirillo