Carlo Santillo, lo storico accompagnatore della grotta Bagno della Sibilla, non ha più le forze per svolgere il suo indispensabile lavoro.
Soprannominato “Caronte”, oggi 86enne e pensionato, Santillo accusa quella vecchiaia che non gli consente più di fare da guida in quel magico luogo sulla sponda orientale del lago d’Averno, chiuso ai visitatori da circa nove mesi.
“Le mie condizioni di salute non mi permettono più di prendermi cura della grotta” ha detto il signor Santillo. E così il sito archeologico decantato da Virgilio e Omero è interdetto alle visite e resta abbandonato alle sterpaglie e ai rifiuti di ogni genere.
Carlo Santillo: la fine di una tradizione di famiglia
La grotta Bagno della Sibilla è un camminamento militare di epoca romana, voluto da Agrippa nel 37 a.c. quando bonificò il lago d’Averno e aprì il porto Julius, durante la guerra civile tra Ottaviano e Pompeo. La grotta fu scoperta alla fine del Settecento, durante gli scavi archeologici promossi dai Borbone, ed è celebre per la sua discesa agli inferi, uno strettissimo sentiero scavato nella roccia che conduce a un corso d’acqua.
Il luogo si trova in una proprietà privata e il signor Carlo Santillo, oltre a essere il custode, per anni e anni, a proprie spese, si è sempre occupato della manutenzione. Come da tradizione di famiglia, che dalla fine dell’Ottocento si occupa della grotta. Spiega Santillo “Mio nonno e mio padre hanno portato in spalla per farla visitare persone illustri come lo zar di Russia Nicola II, donna Rachele Mussolini con il figlio Bruno, la regina Elena di Savoia, la contessa Pallavicini, Re Gustavo di Svezia e la principessa Maria José“.