Carmine Attanasio lascia i Verdi e passa al PD: “lascio questi personaggi da quattro soldi”

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Carmine Attanasio lascia i Verdi e passa al PD

A comunicare per prima la decisione del consigliere comunale e metropolitano, Carmine Attanasio, è stato il partito stesso dei Verdi, attraverso una nota di poche righe, dove informano la sua scelta di passare al PD, il Partito Democratico. Un ritorno per Carmine Attanasio, che regala così al PD la maggioranza relativa dell’assemblea metropolitana e non solo, perché l’ex pm il 24 giugno scorso è stato anche nominato, dal sindaco Luigi de Magistris, delegato al Turismo.

Carmine Attanasio, le sue motivazioni

“La presente per augurarti buone vacanze ed informarti che, dopo quello che hanno architettato contro il sottoscritto in campagna elettorale, ho deciso di lasciare questi ” personaggi da quattro soldi” che nulla hanno di verde se non l’invidia per i risultati che ottengo. Ero ritornato nel partito dei Verdi, inesistente erano allo 0.4% e non avevano alcun rappresentante al Comune, alla Regione, alla Provincia ed in Parlamento, con la speranza di contribuire a costruire un partito ambientalista nella nostra Regione, lasciando Italia dei Valori che era all’8%, molto prima dello scandalo che li ha affondati. Purtroppo tutto il lavoro svolto ed il coinvolgimento di molti amici nel progetto non è servito a nulla. Ho incontrato solo persone che inseguono personalissimi obiettivi e mi dispiace che, inconsapevolmente, gli ho dato anche una mano a raggiungerli.

Oggi, dopo non aver ricevuto solidarietà dal “Partito Nazionale”, (ma esiste?) per quello che in Campania hanno architettato per farmi perdere le elezioni, ho querelato l’ex verde Iurillo per l’articolo sul “Fatto Quotidiano” che ha generato la mia sconfitta, vi comunico che continuerò ad essere Carmine Attanasio nel PD (domani ci sarà la conferenza stampa). La scelta perché la settimana scorsa, il coordinamento regionale provvisorio (nei Verdi negli ultimi anni non c’è stata mai un’assemblea regolare degli iscritti cosi come prevede la legge che regola la vita dei partiti) composto da me ed altri 5 componenti, in una riunione svolta all’Università di Agraria alle 20 di sera, senza una regolare convocazione ed un ordine del giorno, ha deciso, in maniera non legittima, di togliermi anche la carica di capogruppo per assegnarla alla consigliera Caiazzo che io avevo fatto entrare nei Verdi e che aveva preteso per questo che le facessi avere la presidenza della Commissione Urbanistica.

Di norma nei partiti e nei gruppi consiliari, se si è in due è portavoce del gruppo chi ha più una consolidata storia nello stesso partito o, se non c’è accordo, per numero di voti. Io nel 2011 di voti ne presi 1000, la Caiazzo poco più di 300. Ma la cosa che più stupisce è che una tale decisione si possa assumere con riunioni carbonare ed in mia assenza ( ero assente per gravi motivi familiari e l’avevo comunicato). Questa la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo. Ancora oggi nei primi comunicati che leggo Peretti e Tozzi, quest’ultimo ex consigliere di destra amico di Borrelli che all’ultimo ballottaggio al Comune di Quarto, assieme ai Verdi, ha sostenuto il candidato di Forza Italia contro la candidata dei Cinque Stelle che ha invece ricevuto il mio pubblico sostegno, si permettono di dare lezioni di morale a me perché ho fatto una serie di cambi, che nei fatti sono solo conseguenziali all’episodio del 2000 quando cercai di denunciare pubblicamente che i Verdi avevano preferito eleggere alla Regione, al posto mio, un candidato che, hanno sentenziato i giudici nel 2009, era sostenuto dalla camorra. Hanno perso una occasione per stare zitti, soprattutto Peretti che durante la campagna elettorale si faceva chiamare “il candidato presentabile” e che, da come leggo su un quotidiano online che riporto in allegato, aveva trasformato l’Università dove lavora in un comitato elettorale per i Verdi usando anche di notte le attrezzature della stessa http://cronacapartenopea.it/…/i-verdi-campani-e-le…/.

Una vergogna per quello che fino ad ieri era anche il mio Movimento. Questi Verdi sono morti come scrive nei messaggi che mi scambiavo con il presidente nazionale Bonelli (che allego alla presente ) quando fui invitato a passare nei Verdi in cambio della costruzione di un partito ambientalista che non vedesse più gli attuali “attori” ma alla guida una persona come lo stimatissimo e compianto Amato Lamberti” che, alle ultime elezioni comunali, ha sostenuto il sottoscritto in Italia dei Valori e di questo sono onorato. Nelle ultime elezioni, quando mi hanno impedito di fare il capolista, ho cercato di sostenere e far eleggere una persona pulita che potesse dare nuovo slancio ai Verdi, Eleonora Brigliadori, nella convinzione che poteva questo poi rappresentare un motivo per crederci ancora, ma è stato uno sbaglio di valutazione e la visibilità data alla lista da questa candidatura è servita solo a qualcuno che ha giocato “poco pulito”. Dispiace di aver detto che questo sarebbe stato l’ultimo mio cambio perché volevo “morire politicamente” nei Verdi ma di fronte alle accuse di essere “voltagabbana”, l’unico argomento che trovano contro di me per gettarmi fango addosso, è di essere stato anche nel PD, nel PD quindi ci vado per davvero alla faccia di chi mi vuole male e mi vuole denigrare.

Poi andiamo a fare una disamina di tutti quelli che cambiano partiti e risulterà probabilmente che sono quasi tutti “impresentabili” e posso anche assicurarvi che chi non cambia è perché ha avuto o spera di avere qualcosa dai partiti nei quali milita, sapendo di non avere speranza andando da un’altra parte. Preciso però che questa non è una verità assoluta in quanto ci sono sempre le eccezioni (non tutti siamo uguali). A questo punto non mi rendo complice di chi cerca consensi in nome della difesa dell’ambiente che, nei fatti, non difende ma strumentalizza. Resto coerente con le mie battaglie ambientaliste che hanno caratterizzato la mia azione dovunque. Il PD è un grande partito democratico e spero di aumentare in esso le voci degli ambientalisti, facendo cose concrete per l’ambiente ed il lavoro, soprattutto per i tanti giovani disoccupati diplomati e laureati che sono costretti ad emigrare lontano dalle famiglie o reggersi sulle stesse per poter vivere. Scusa la lunghezza e gli errori ma l’ho scritta tutto di un fiato”.

“A presto e buone vacanze. Carmine Attanasio”.