Carmine Attanasio: “Non eletto perché diffamato!”

0
297
Attanasio: "Non eletto perché diffamato!"

Il consigliere comunale dei Verdi candidato alle regionali, Carmine Attanasio si scaglia contro chi, nel bel mezzo della campagna elettorale per le scorse Elezioni Regionali in Campania, lo ha definito “impresentabile” causando la sua sconfitta al voto. Nelle ultime decisive settimane di campagna, infatti, Attanasio si è ritrovato tra i primi nomi della lista di impresentabili secondo il giornale “Fatto Quotidiano” e adesso è pronto a sporgere denuncia per diffamazione.

Carmine Attanasio: “Dovranno pagare per quello che mi hanno fatto!

Non eletto perché diffamato a mezzo stampa. Hanno distrutto il mio voto di opinione costruito in anni di duro lavoro per la mia città attraverso la concretizzazioni di decine di iniziative, ora dovranno pagare per quello che mi hanno fatto. A due settimane dal voto sono stato inserito senza alcun motivo plausibile in una lista che dalla descrizione sembrava un elenco di detenuti di una delle nostre più affollate carceri. Questa lista ha fatto il giro del Web ed il mio nome, che è uno dei primi di questa lista di prescrizione, è stato finanche letto da mio figlio di dodici anni al TG1 nazionale delle 20. Questa barbara azione che ha violato clamorosamente anche la legge sulla “par condicio” dei candidati ha cagionato la mia clamorosa sconfitta alle Elezioni Regionali ed io non mi fermerò davanti a nulla per avere giustizia, non escludendo di rivolgermi anche alla Corte Europea per i diritti dell’uomo”.

In merito alla questione della camorra citata dal direttore del Fatto Quotidiano Travaglio e dal comitato di redazione del Fatto“, continua Attanasio, “ritengo un gesto camorristico prendere una persona onesta ed inserirla in una lista di presunti disonesti a quindici giorni da una tornata elettorale così importante. Questo ha poi cagionato la mia sconfitta a fronte di un candidato eletto solo con duemila voti. Cerco avvocati che vogliano difendermi gratuitamente considerato che atti del genere non dovrebbero avvenire in un paese civile”.