Ieri si era incatenato davanti ai cancelli della sede Rai di Napoli per un articolo apparso sul quotidiano Il Fatto Quotidiano, andato in onda anche sul Tg1, dove il suo nome, quello del consigliere Carmine Attanasio, era stato inserito nell’elenco dei candidati impresentabili alle prossime Elezioni Regionali in Campania. Il motivo? L’aver cambiato più volte partito.
Purtroppo però dopo nemmeno 24 ore Carmine Attanasio ha dovuto lasciare il presidio a causa del maltempo e per motivi di salute, tuttavia, non smetterà di lottare per avere giustizia, continuando lo sciopero della fame e trovando altre forme di protesta.
Carmine Attanasio – Comunicato stampa
Per anni Carmine Attanasio è sempre andato in Consiglio Comunale a fare il proprio dovere ma davanti ad un assurdo episodio che l’ha visto “letteralmente infilato” in una lista di condannati, inquisiti, fascisti, voltagabbana, che è stata pubblicata dal “Fatto Quotidiano” e resa visibile anche sul TG1 nazionale in prima serata, ha comprato catena e sedia portandosi fuori alla sede RAI di Viale Marconi incatenandosi ad un albero e cominciando lo sciopero della fame per protestare contro quelle da lui definite “Penne di Camorra”.
Si perché a suo dire è camorra anche quella che prende le persone oneste e le sbatte in prima pagina come mostri da dare in pasto alla gente arrabbiata ed inferocita contro la politica. Attanasio ha innalzato cartelli contro “Il Fatto Quotidiano” distribuendo in fotocopia la lettera che il suo avvocato Gennaro Tuccillo ha inviato alla testata giornalistica chiedendo l’immediata rimozione del nome di Attanasio dalla suddetta lista riservandosi di aderire a tutte le vie consentite dalle leggi e dal nostro ordinamento giuridico per iniziare una corposa causa di risarcimento danni che, per volontà di Carmine Attanasio, sarà devoluto per metà ai tanti giornalisti precari che sgobbano per giornate intere senza avere il giusto corrispettivo per il lavoro svolto e per metà per l’acquisto di alberi da mettere a dimora nell’ormai cementificata area metropolitana di Napoli. In un cartello issato nel posto della protesta, riferendosi al direttore de “Il Fatto Quotidiano” è stato scritto: Travaglio, hai fatto i soldi! E con quei soldi hai comprato tu la “Fabbrica del Fango”!!!