Caro spesa, ecco i supermercati più convenienti

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Istat: indice medio prezzi invariato a Napoli nell'ultimo mese

Limitando l’esame al solo carrello della spesa si osserva che il tasso d’inflazione è pari al 9,7%; un aumento che non si riscontrava da giugno 1984

La spesa risulta da sempre tra le voci che gravano maggiormente sul portafoglio degli italiani. Negli ultimi mesi, l’elevata inflazione generale ha provocato un’impennata dei prezzi di beni e servizi: secondo i dati Istat si registra un incremento del tasso di inflazione dell’8,4%. Un aumento così elevato non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%).

Limitando l’esame al solo carrello della spesa si osserva che il tasso d’inflazione è pari al 9,7%; un aumento che non si riscontrava da giugno 1984. E’ quanto emerge dall’inchiesta annuale di Altroconsumo, volta ad individuare le insegne più convenienti nel nostro Paese e a identificare i punti vendita più economici nelle diverse città.

I dati esaminati, fa sapere l’associazione di consumatori, provengono dall’analisi condotta tra il 7 marzo e il 1° aprile 2022 di un campione di oltre 1,6 milioni di prezzi in 1.171 punti vendita di 67 città italiane, per stimare le insegne più economiche tra ipermercati, supermercati e discount. Quanto può spendere in meno una fa­miglia grazie a queste rilevazioni? Una coppia con due figli può risparmiare fino a 3.350 euro all’anno rispetto a quanto spende mediamente (8.550 euro secondo Istat), comprando i prodotti meno cari in assoluto nei discount più economici dell’inchiesta (Aldi e Eurospin).

Le diverse categorie di prodotti esaminati da Altroconsumo sono 126, nello specifico alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona, e pet food. Se si confrontano i prezzi dei prodotti presenti sia in questa indagine (rilevazione a marzo 2022) sia nell’indagine dello scorso anno (maggio 2021), emerge che i prezzi di supermercati e ipermercati sono in crescita solamente dell’1%, mentre i discount sono i punti vendita che più di tutti hanno aumentato i prezzi dei loro prodotti (+5,2% in media) pur restando più convenienti per la spesa economica.

All’interno dei discount, si è registrato inoltre un calo del 2% del numero dei prodotti in offerta. La risposta di super e iper al discount è rappresentata dalle private label, cioè i pro­dotti che riportano il logo del supermer­cato, detti anche a marchio commerciale o del distributore, e che generalmente hanno un prezzo più basso dei prodotti di marca. Al momento coprono il 20% delle vendite totali, ma entro il 2030 sfioreranno il 25%, secondo le previsioni.

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In primis, Altroconsumo ha valutato la convenienza delle insegne a seconda della tipologia di spesa, stilando diverse classifiche: una per la spesa mista, una per la spesa con i prodotti più economici sullo scaffale, una con i prodotti di marca, una per i prodotti a marchio commerciale (private label). In cima alla classifica per la spesa mista, troviamo Famila Superstore e Dok come insegne di supermercati e ipermercati più economiche.

Diversamente, Carrefour e Bennet sono in fondo alla classifica, in quanto più costose dell’11-12%. Per quanto riguarda i discount, è stata compilata una tabella separata, poiché in questo canale distributivo non c’è un assortimento di prodotti di marca assimilabile a quello di iper e super. Al primo posto, Eurospin, dove si risparmia fino al 16% rispetto al discount più caro, che anche per quest’anno si conferma essere Todis.

Ai primi 7 posti nella classifica della spesa più economica in assoluto si posizionano solo discount, sottolinea l’associazione di consumatori. In cima Aldi ed Eurospin, quest’anno a pari merito e i cui prezzi sono più bassi del 34% rispetto all’ultima insegna classificata, Carrefour Market. Alle spalle dei discount troviamo i supermercati Esselunga Superstore ed Esselunga, con prezzi mediamente più alti del 9 e 12% rispetto a quelli dei discount in testa.

Molti italiani non vogliono privarsi dei prodotti di marca, ma è più difficile risparmiare prediligendo solo questo tipo di spesa: in base alla graduatoria per i prodotti di marca, Esselunga lo consente, infatti è possibile risparmiare fino al 9% rispetto alla costosa Carrefour Market, all’ultimo posto.

Infine, per quanto riguarda i prodotti a marchio commerciale, dalla quinta posizione del 2021 Carrefour sale alla prima nella graduatoria del 2022, sottraendo così il posto a Conad. Invece, i meno economici sono Bennet, Eurospar ed Esselunga: sono infatti più costosi rispettivamente del 19%, 18% e 16% rispetto a quelli Carrefour.

Dai risultati di Altroconsumo emerge che, a livello locale Parma è la città in cui è possibile risparmiare di più in assoluto (il 18%, che equivale a 1.410 euro l’anno), scegliendo il punto vendita meno caro tra super e iper visi­tati (Esselunga Superstore) invece che il più salato (Sigma).

È possibile risparmiare molto scegliendo il negozio meno caro anche in altre città del Nord Italia come Venezia, Bologna, Ravenna e Vicenza. Al contrario, a Teramo, Taranto e Potenza, il massimo risparmio possibile oscilla tra 145 e 220€ (2-3%). Il Centro-Sud, inoltre, risulta anche l’area del Paese in cui si spende di più per fare la spesa presso i supermercati e gli ipermercati visitati.

Vi sono comunque grandi differenze tra Nord e Centro-Sud, a scapito di quest’ultimo, anche se si sono registrati alcuni cambiamenti rispetto al 2021. Fino allo scorso anno, il 70% dei primi 30 punti vendita più economici si trovava nel Triveneto, ora la percentuale è calata al 40%.

I primi negozi del Centro-Sud compaiono in classifica già alla quattordicesima e quindicesima posizione (nel 2021 bisognava attendere la quarantesima): si tratta di Coop-Fi di Sesto Fiorentino e Spesa 365 di Bari. Il punto vendita più economico tra quelli visitati rimane Emisfero di Vicenza, seguito da Mega di Treviso ed Esselunga di Mantova. Il supermercato più caro dell’inchiesta, invece, è Sigma di Ravenna, seguito da Coop di Venezia e Sigma di Parma.

Durante l’indagine si sono riscontrate delle importanti differenze di prezzo di alcuni articoli fra i diversi punti vendita. I prezzi di uno stesso prodotto possono variare quindi di molto anche nella stessa città in base al negozio, ad esempio il Detersivo Liquido per lavatrice Chante Clair (35 lavaggi) a Milano registra una differenza di prezzo pari al 173% tra i punti vendita Ipercoop in Piazza Lodi (2,75 euro) e Pam di Viale Sabotino (7,50 euro). Anche a Roma, il Caffè Splendid Espresso Bar (500 g) costa 2,32 euro nel Doc in via Torresina e 5,89 euro al Tigre in via Montebuono e viale Liegi, registrando una variazione del 154%.

A Napoli lo Shampoo Garnier Fructis capelli grassi (250 ml) costa 1,29 euro al Conad di via Roma e via Consalvo o Conad Superstore in piazza Madonna dell’Arco; invece, lo troviamo a 2,69 euro al Decò Maxistore in via Provinciale Botteghelle. Infine, a Palermo si verifica una differenza del 100% tra la confezione di Bastoncini di merluzzo Findus (450 g) acquistati in Conad Superstore in via Villagrazia (2,79 euro) contro quelli in Spazio Conad di via Giuseppe Lanza di Scalea (5,59 euro).