In un’Aula bunker dove una moltitudine reporter e una schiera di telecamere riprendono le confessioni del boss Iovine, lo stesso boss oggi pentitosi ricostruisce la genesi dei casalesi, il clan che ha messo a ferro e fuoco un intero territorio. Iovine parte dalla decisione di Bardellino di risparmiare Tommaso Buscetta, contravvenendo agli ordini di Cosa Nostra, per poi continuare con l’assalto al bunker dei Nuvoletta.
Racconta poi del perché abbia deciso di pentirsi: “Sono stato assolto – dice Iovine – per omicidi che avevo realmente commesso, sempre nel corso di processi di appello, con sentenze che hanno cancellato ergastoli in primo grado. Oggi mi pento, per cambiare vita e dare un futuro migliore alla mia famiglia“.
Non mancano racconti sul come entrare nel clan. Una cerimonia che prevedeva la puntura con uno spillo del dito di colui che voleva affiliarsi. Il sangue che andava poi a sgocciolare su una foto di un santo. E poi, il giuramento di non tradire mai il clan. Ma dopo le cerimonie di iniziazione, c’erano anche i “festeggiamenti” per obiettivi centrati. Dopo l’omicidio di Nuvoletta, colpi di pistola contro negozi e case di persone che non c’entravano nulla. Quelle di Iovine sono confessioni che portano a galla un mondo completamente fuori dalla realtà.