Casalesi, si attendono le prime rivelazioni del boss Iovine

Strage dei nordafricani, protezioni insospettabili, alleanze con altri personaggi di spicco della malavita. Iovine dovrà fare chiarezza sulla storia recente italiana

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La strage dei nordafricani del settembre 2008, c’era adesione di Iovine con quello che era ed è considerato l’unico killer di quell’evento tragico e cruento, Giuseppe Setola? Le protezioni importanti di cui godeva il boss dei casalesi e che permettevano di avere carta bianca su un territorio rovente. Su questi punti batte la Procura di Napoli.

Giuseppe Setola fece tutto da solo? Difficile da credere. In quei mesi accadde qualcosa che rende oggi scontato un confronto tra il boss pentito Iovine e i pm della Procura di Giovanni Colangelo. Una quindicina di killer al soldo di Setola, più probabile un’adesione tra lui e Antonio Iovine, detto o’ ninno, e Michele Zagaria.

Gli inquirenti del pool anti-camorra di Napoli si pongono questi interrogativi e le indagini condotte dai pm Antonello Ardituro e Cesare Sirignano tornano a quei mesi. Le stragi erano una sfida allo Stato, il progetto di attentati erano sulla falsariga di quelli architettati e portati a segno dai corleonesi tra il 1992 e il 1993.

Tutto ciò su un verbale con la firma di ’o ninno, quel boss che ha scontato quattro anni di carcere duro dopo quindici anni di latitanza. Quel boss che ha inviato un telegramma ai pm, con la richiesta di un incontro per iniziare una collaborazione epocale.