I finanzieri hanno trovato e sequestrato 1.200 piante di cannabis indica, oltre ad armi, munizioni e droga già confezionata
Aveva trasformato un appezzamento di terreno posto all’interno di anello boschivo in una folta coltivazione di marijuana, dove i finanzieri hanno trovato e sequestrato 1.200 piante di cannabis indica, oltre ad armi, munizioni e droga già confezionata: per questo motivo un giovane di 22 anni, con precedenti specifici, è stato arrestato. La piantagione è stata distrutta.
A effettuare l’operazione, in un’area del Napoletano compresa tra Torre Annunziata e Trecase, sono stati gli uomini del comando provinciale e del reparto operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli.
La scoperta nello specifico è stata fatta dai finanzieri del gruppo di Torre Annunziata, grazie alle apparecchiature dell’innovativo elicottero PH-139D in uso alla sezione aerea di Napoli che, durante i controlli quotidiani, ha individuato delle colture sospette. Il sistema ha infatti permesso di effettuare delle riprese che hanno consentito di individuare i punti di accesso alla piantagione e persino i sistemi di irrigazione installati.
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Le Fiamme gialle hanno quindi avviato ulteriori accertamenti per individuare i soggetti che gestivano la piantagione e, coadiuvati dall’alto e da terra dai colleghi della componente aeronavale, hanno effettuato l’accesso nell’area, dove hanno rinvenuto le 1.200 piante di cannabis. La resa stimata della coltivazione sarebbe stata di circa 350 chili di marijuana, per un controvalore di mercato di oltre 550.000 euro.
Non solo: i finanzieri hanno anche appurato come all’interno di alcuni tubi per l’irrigazione vi fossero nascoste armi da sparo, comuni e da guerra, munizioni e un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti già confezionate.
Sequestrati anche 4,7 chili di hashish e altre sostanze sottovuoto (548 grammi di lidocaina, 450 di cocaina e 320 di marijuana) già pronte per essere immesse sul mercato (valore stimato più di 70.000 euro).
Come se non bastasse, la piantagione e il locale adibito all’essiccatoio e al confezionamento dei panetti di hashish e delle dosi di cocaina erano collegati abusivamente alla rete elettrica nazionale.