
Notte folle a Bacoli, cittadina in provincia di Napoli nella tarda serata di sabato scorso per un gruppo di ragazzi tra i 12 e i 14 anni.
Una folle serata tra amici rischia di tramutarsi in tragedia. Siamo a Bacoli, cittadina in provincia di Napoli nella tarda serata di sabato scorso, 22 febbraio. Un gruppo di amici tra i 12 e i 14 anni si ritrova sul pianerottolo di casa di uno dei componenti della comitiva dopo aver trascorso una serata tra giochi e risate, e sono appena passate le 22. In altri tempi, neanche troppo lontani, ci si sarebbe salutati per vedersi magari il giorno successivo. Invece per loro la serata deve continuare, e magari tentando un gioco nuovo, avvincente e pericoloso, ai limiti del trasgressivo.
Ecco che salta fuori l’idea: legare mani e piedi ad uno degli amici e fargli scendere le scale di casa, tutto naturalmente filmato con gli smartphone, e pronto per essere postato in rete, di modo che diventi virale. Ma non tutto è stato previsto, in primis l’estrema pericolosità di un simile gesto: la “cavia” inizia a scendere i primi gradini ma logicamente perde l’equilibrio e cade, battendo violentemente la testa sul pavimento di marmo, privo di sensi.
Il trasporto in ospedale
Immediati sono stati i soccorsi dei genitori che l’hanno trasportato all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli dove è attualmente ricoverato in rianimazione, fortunatamente non in pericolo di vita. Esclusa dalle indagini l’ipotesi di bullismo, ma resta da chiedersi il perché bisogna necessariamente compiere atti estremi ai fini del divertimento, perché la Gen Z si sente quasi sotto pressione nello stare al passo con le nuove tendenze.
Innegabile che la nuova generazione vive un momento di dipendenza dalla pressione sociale (ma forse più social), ma la continua e quasi ossessiva ricerca di visibilità rischia di fare entrare i nostri giovani un un vicolo cieco, una strada senza uscita, se non vengono guidati nello sviluppare una consapevolezza critica.
E dire che noi della “vecchia guardia” ci sentivamo trasgressivi quando al massimo tornavamo a casa tutti sudati ad ora di cena dopo aver giocato a calcio tutto il pomeriggio in un vicolo, e immaginando dei tombini come ipotetiche porte … dov’è allora finita la semplicità e la genuinità dell’adolescenza di una volta? Si ritroverà mai?