Dopo una pausa lunga sei settimane, Charlie Hebdo, torna in edicola. Sono trascorsi esattamente 50 giorni dall’attacco terroristico che ha colpito la redazione francese del settimanale satirico. Lo scorso 7 gennaio, il drammatico attentato, condotto dai fratelli Cherif e Said Kouachi, ha portato alla morte di 11 persone. L’11 gennaio oltre due milioni di francesi sono scesi in piazza per mostrare la loro solidarietà allo stesso settimanale. Alla manifestazione erano presenti 50 capi di Stato. Il 14 gennaio, Charlie Hebdo ha mostrato la propria forza uscendo in edicola con una tiratura di ben 8 milioni di copie, passando da 10mila abbonati a 220mila. Da allora, le pubblicazioni, sono state sospese per circa un mese. Anne Hommel, responsabile della comunicazione di Charlie Hebdo nominata dopo l’attentato, aveva detto il 31 gennaio che i giornalisti e i disegnatori scampati avevano “bisogno di tempo” e non erano pronti per tornare a lavorare regolarmente: erano stanchi e “mediaticamente ancora troppo esposti“.
Mercoledì, 25 febbraio, il settimanale sarà pronto per tornare in edicola con il numero 1179, in 2,5 milioni di copie. Lo slogan sarà “C’est réparti!”, si ricomincia. La nuova copertina mostra un cane scappare con una copia di Charlie Hebdo, inseguito da una serie di figure che ricordano Nicolas Sarkozy, Marine Le Pen, un jihadista, il Papa, un manager con i soldi in bocca. Il disegno, che appare sulla copertina, è stato realizzato da Luz, così come quello presente sulla copertina del numero pubblicato in seguito agli attacchi. Nel nuovo numero non saranno presenti ulteriori omaggi alle vittime dell’attentato perché “non siamo mai stati un giornale lacrimevole“, spiega Patrick Pelloux, collaboratore storico della rivista che “sarà sempre Charlie“. Il settimanale ha, inoltre, cercato nuovi fumettisti. Una ricerca che non è stata per nulla semplice. Molti hanno, infatti, rifiutato di unirsi a Charlie mentre altri hanno chiesto di firmare con uno pseudonimo o se fosse strettamente necessario recarsi in redazione. Due sono stati, in conclusione, coloro che si sono presentati: il francese René Pétillon e l’algerino Ali Dilam. In seguito all’attentato, Charlie Hebdo, ha visto crescere il numero dei propri lettori riuscendo, secondo alcune indiscrezioni, ha racimolare una somma pari a trenta milioni di euro, grazie alle numerose donazioni. Questo patrimonio, afferma la stessa redazione, potrebbe innescare tensioni. Nelle prossime settimane, il Comune di Parigi regalerà al settimanale nuovi uffici nel tredicesimo arrondissement. Il trasloco avverrà soltanto dopo che la redazione sarà trasformata in un bunker.
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