Il professor Alessandro Orsini è senza dubbio uno dei volti più conosciuti in Italia nell’ultimo periodo, finito al centro di una serie di polemiche per le sue idee sul conflitto tra Russia e Ucraina.
Il professor Alessandro Orsini è senza dubbio uno dei volti più conosciuti in Italia nell’ultimo periodo. Professore ordinario di sociologia del terrorismo all’Università Luiss di Roma, in particolare nelle ultime 48 ore è salito alla ribalta per una serie di polemiche sul suo compenso per prendere parte alla trasmissione “Cartabianca” condotta da bianca Berlinguer e in onda su Rai3.
“La direzione di Rai 3, d’intesa con l’amministratore delegato della Rai, ha ritenuto opportuno non dar seguito al contratto originato su iniziativa del programma “Cartabianca” che prevedeva un compenso per la presenza del professor Alessandro Orsini nella trasmissione”. Lo annuncia una nota di Viale Mazzini.
Era stato il Foglio, nei giorni scorsi, a parlare di un compenso di “circa duemila euro a puntata”, per un totale di sei appuntamenti, per Orsini, docente di Sociologia del terrorismo internazionale alla Luiss e noto per le sue posizioni filo-russe, che martedì scorso ha partecipato a Cartabianca, l’approfondimento di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer.
Il Pd, con Andrea Romano, aveva definito “assolutamente inaccettabile che le risorse del servizio pubblico radiotelevisivo vengano utilizzate per finanziare i pifferai della propaganda di Putin” e aveva chiesto spiegazioni ai vertici dell’azienda. Da parte sua Berlinguer aveva chiarito che al sociologo “erano stati offerti numerosi e più cospicui contratti dalla concorrenza” e spiegato che le posizioni di Orsini erano state messe a confronto “con idee diametralmente opposte”, in nome di un dibattito ‘non univoco né omologato”.
“Apprendo che il contratto sottoscritto dalla Rai e dal professore Alessandro Orsini sarà interrotto per decisione della direzione di Rai3 senza che io sia stata consultata in merito. Una decisione che limita gravemente il mio ruolo di autrice e di responsabile di Cartabianca per quanto riguarda la questione fondamentale della scelta degli ospiti e di conseguenza dei contenuti sui quali si costruisce la discussione”. Lo dice Bianca Berlinguer, sottolineando di non condividere la decisione, in nome di un dibattito pluralista.
“Apprendo che la Rai ha deciso di rescindere il mio contratto stipulato per sei puntate con Carta Bianca. Molte altre trasmissioni di informazione mi avevano offerto compensi ben superiori a quello della Rai. Ho scelto Bianca Berlinguer perché penso che sia una garanzia di libertà. Questa libertà va difesa. Per questo motivo, annuncio che sono pronto a partecipare alla trasmissione di Bianca Berlinguer gratuitamente”. Lo scrive su Facebook Alessandro Orsini, commentando la decisione della Rai di non procedere con il suo contratto. Il docente della Luiss rimanda poi a un articolo che è stato pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano.
Le posizioni di Orsini sono ben note. In sostanza il professore vorrebbe una resa dell’Ucraina nel conflitto contro la Russia. E lo stesso docente della Luiss ha più volte criticato le esercitazioni Nato nei pressi dei confini della Russia. Una posizione che qualcuno ha visto pro-Putin, anche perché Orsini non ha mancato di sottolineare come il comportamento di Zelensky potrebbe scatenare una guerra Mondiale.
CHI E’ IL PROFESSOR ALESSANDRO ORSINI
Nato a Napoli il 14 aprile 1975, la formazione universitaria di Alessandro Orsini avviene tra Roma e gli Stati Uniti. si laurea in Sociologia presso l’Università La Sapienza e consegue il Dottorato di Ricerca presso la Facoltà di Scienze Politiche all’Università Roma Tre. Dal 2011 al 2019 è stato Visiting Research Affiliate presso il Centro degli Studi Internazionali del MIT.
Tra le sue passioni c’è senza dubbio quella per Diego Armando Maradona, difeso a spada tratta dalle accuse in merito alla vita privata del campione argentino sulla sua pagina Facebook.
“Ho idolatrato Maradona come qualunque altro napoletano – le parole di Alessandro Orsini – Sono stato un perfetto uomo-massa e ne conservo un bellissimo ricordo. Ho continuato ad ammirare Maradona anche nei suoi anni più bui. Quando era un pessimo esempio per tutti, lo ammiravo ugualmente. Ammiravo profondamente la sua capacità di autodistruggersi perfettamente. L’autodistruzione perfetta non lascia segni negli altri e non fa male a nessuno. Ho sentito dire in televisione: “Mi dispiace che Maradona sia morto, però lo condanno moralmente perché è stato un pessimo esempio”. Credo che qui si faccia una gran confusione. Maradona è stato un esempio morale altissimo per tutti i giovani. Vi sono infatti due tipi di drogati. Quelli che cercano di dare un’immagine positiva della droga, come i trapper del tipo: “Mi drogo e sono figo”; e quelli che ne danno un’immagine iper-negativa. Maradona è stato il drogato più nemico della droga del mondo. Mica si drogava per avere imitatori sotto i riflettori! Si drogava e andava in giro perfettamente autodistrutto. Cercate su youtube: “Maradona ubriaco” e capirete ciò che intendo dire. E poi ponete a confronto questi video di Maradona sballato con quelli di certi trapper sballati. A quale adolescente, vedendo Maradona, verrebbe mai in mente di drogarsi? Maradona ha dato un’immagine perdente della droga, mai vincente. Maradona è stato il mio eroe: ha dato moltissimo al calcio e alla lotta contro la droga”.