Ciatuzzu, le sfide della vita e la potenza della memoria nel libro di Catena Fiorello

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Ciatuzzu, le sfide della vita e la potenza della memoria nel libro di Catena Fiorello

E’ uscito per Rizzoli “Ciatuzzu”, il nuovo romanzo di Catena Fiorello, una storia che racconta le sfide della vita e il potere della memoria attraverso gli occhi di un bambino.

Ciatu miu, respiro mio. Voce e forza dell’anima. Sua mamma lo chiamava sempre così. Quando Ciatuzzu deve dirle addio, ha solo nove anni. È sempre stato un bambino felice e spensierato, ma un giorno un male incurabile l’ha portata via da lui. Da quel momento, ha dovuto fare i conti con il dolore e con l’assenza, sperimentando sulla propria pelle cosa significhi crescere senza l’amore della donna più importante. E Leto, il paesino affacciato sul mare dove vive, in cui la brezza si mischia al profumo di gelsomino, non sembra più lo stesso posto.

Per fortuna, Ciatuzzu non è solo: oltre ai nonni e ai fratelli, può contare su persone speciali, come il custode del cimitero e Lucia, una picciridda preziosa per lui… Ma proprio quando sembra aver trovato una nuova dimensione, suo padre, emigrato in Belgio, lo costringe a raggiungerlo in quella terra straniera. E a Ciatuzzu il mondo crolla un’altra volta addosso.

Lontano dalla Sicilia e dai suoi affetti più cari, presto si renderà conto che le paure, per essere sconfitte, vanno affrontate, e che si può vedere anche con gli occhi del cuore. Attraverso la voce straordinaria di un bambino degli anni Sessanta, leggeremo una potente storia di riscatto.

E’ uscito da pochi giorni per Rizzoli “Ciatuzzu”, il nuovo e intenso romanzo di Catena Fiorello, una storia che racconta le sfide della vita e il potere della memoria attraverso gli occhi di un bambino. La storia è ambientata in Sicilia nei primi anni ’60 e il protagonista è un bambino di dieci anni, Sebastiano, chiamato amorevolmente dalla mamma Ciatuzzu, lui è il fiato della vita e la mamma non lo abbandonerà mai, anche quando un male incurabile se la porta via, lasciandolo solo.

Il rapporto tra madre e figlio è alla base di questo struggente romanzo, la non perdita, il legame indissolubile che tiene legati per sempre una madre a un figlio, nonostante il destino possa essere crudele. Sarà la potenza dei ricordi e della memoria a sostenere le difficili sfide che Ciatuzzu deve affrontare in Belgio, riunitosi al padre che lavora lì e che lo richiama una volta rimasto orfano.

Il bambino vivrà in un ambiente molto diverso dal suo, incontrerà persone che non sempre vorranno il suo bene, Sebastiano affronterà tutto grazie al pensiero che sua mamma è comunque accanto a lui e che la rivedrà grazie agli occhi del cuore. Ciatuzzu diventerà forte e maturerà una visione della vita più completa, capirà l’importanza dello studio, dopo aver
visto la terrificante vita dei minatori.

C’è una particolarità molto azzeccata dell’autrice e che a me è piaciuta tanto: I dialoghi sono scritti in siciliano, una mossa che dà autenticità a tutta la narrazione e aiuta il lettore a immedesimarsi con i personaggi della storia. La potenza della memoria permetterà al
ragazzino e alle altre famiglie di emigranti in Belgio di trovare ristoro e conforto ripensando alla loro terra d’origine. Ciatuzzu non si arrenderà alla misera vita da emigrante, fatta solo di sacrifici, lotterà invece per un futuro migliore, riportando a galla il valore dell’umanità e dell’amore.