di Redazione
Secondigliano – Si tratta di tre dipendenti del comune di Napoli addetti al servizio cimiteriale, ai quali è stata notificata un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari per aver estorto denaro ai fini dello svolgimento di lavori all’interno del cimitero di Secondigliano. Un racket del caro estinto che non riguarda soltanto sepoltura e funerali, ma anche la manutenzione di nicchie e cappelle.
Per un’incisione erano arrivati a chiedere 50 euro, ma il prezzo era decisamente più elevato per gli interventi di manutenzione per i quali alcuni cittadini sono stati costretti a sborsare ben 300 euro. I dipendenti, dei quali non è stata resa nota l’identità, sono stati arrestati dalle forze dell’ordine con l’accusa di estorsione.
31 ottobre 2013
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