Cimitero Islamico a Poggioreale, l’EFI: “Adesso possiamo estendere i disservizi anche alle altre religioni”

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Apprendiamo che è stata individuata l’area per la realizzazione del Cimitero Islamico a Poggioreale, che era usata da Asia come deposito. Già questo dovrebbe far ridere: uno dei cimiteri monumentali più importanti di Napoli e d’Italia usato come sgabuzzino per le campane dei rifiuti. Ma andiamo oltre: il Cimitero di Poggioreale versa in condizioni pietose, la manutenzione è un’utopia e i disservizi all’ordine del giorno. Siamo felici di condividerli coi fratelli musulmani, che nell’ottica di una piena integrazione sul nostro territorio potranno vivere gli stessi identici disagi che da anni affliggono i napoletani cattolici e cristiani”.

Lo affermano con amaro sarcasmo in una nota Gennaro Tammaro e Alessio Salvato, delegati EFI (Eccellenze Funerarie Italiane, sindacato di categoria degli impresari funebri) in Campania. “Non riusciamo a garantire una manutenzione ordinaria. Il Cimitero è in condizioni pietose, le erbacce crescono ovunque, le cappelle vengono regolarmente prese di mira dai ladri e la sicurezza è una chimera. Per noi è un colpo al cuore, perché Poggioreale avrebbe le stesse potenzialità di Père-Lachaise a Parigi, invece è ridotto a icona del degrado in cui versa il comparto cimiteriale napoletano”.

Questo progetto – continuano Tammaro e Salvato – rischia inoltre di essere un altro incompiuto di questa scellerata gestione comunale. Come il forno crematorio comunale, gli ampliamenti, i carri funebri da 500mila euro non funzionanti. Quella del cimitero islamico è pura propaganda elettorale”.

LA SITUAZIONE ATTUALE

 Ma attualmente, come sono gestiti gli estremi addii dei credenti musulmani? Ci viene incontro Gennaro Tammaro che afferma: “Napoli non si scopre multietnica oggi con questa giunta comunale. Sono anni che gli impresari funebri lavorano nel pieno rispetto di credo e professioni religiose diverse e nel nostro staff abbiamo un dipendente musulmano anche per questo motivo. I musulmani napoletani per il 90 percento – secondo le nostre stime – decidono di ritornare alla terra d’origine. I restanti al momento riposano accanto ai napoletani nello stesso cimitero e allo stesso modo”.