“Silvia libera“: con uno striscione esposto dalla facciata del Comune di Napoli, per chiedere la liberazione della cooperante Silvia Romano, a un anno dal suo rapimento, si è aperto il Festival Del Cinema Dei Diritti Umani, giunto alla undicesima edizione e incentrato quest’anno all’ambiente, dal titolo “Il Clima che verrà”. L’intera edizione sarà dedicata alla cooperante volontaria rapita in Kenya esattamente un anno fa. Sul balcone, a sostenere l’appello, il coordinamento del Festival, gli assessori alla Cultura Eleonora De Majo e al Welfare Monica Buonanno, i rappresentanti organizzazioni internazionali e delle Ong ospiti della prima giornata.
Il Festival si dividerà in due parti: dal 20 al 23 novembre sarà Eventi Internazionali e al contempo itinerante. Nel pomeriggio della giornata d’apertura il Festival si sposta nella sua “casa naturale”, lo Spazio Comunale Piazza Forcella, dove Francesco Quatrano, attivista e collaboratore della regista Lara Lee, presenterà il movimento Cultures of Resistance e l’ultimo film della cineasta sull’affondamento delle Isole Salomone, “Wantoks – Dance of Resilience in Melanesia” in anteprima nazionale. A seguire, la proiezione di Interdipendence. Domani il Festival si sposterà nella Casa Circondariale “G. Salvia” di Poggioreale con una riflessione sul mito del “boss” attraverso un film ironico di Giovanni Meola, “Bando di concorso”, e una discussione, moderata dal giornalista Sandro Ruotolo, con alcuni testimoni privilegiati, tra cui il cantautore Maldestro e don Franco Esposito, cappellano del carcere. Nel pomeriggio, a Piazza Forcella, ci sarà un dibattito organizzato dall’Atlante dei conflitti e delle guerre del mondo, pubblicazione giunta alla nona edizione, per affrontare il tema delle conseguenze delle guerre sui civili e sulla natura.
Venerdì 22 novembre il Festival sbarca all’università. Alle 9.30 al Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II saranno di scena le associazioni Fridays for Future e Teachers for Future di Napoli che racconteranno le loro azioni a sostegno dell’ambiente. Alle 19 a Piazza Forcella sarà la volta dell’India con il film “She built a country” sulla lotta delle donne indiane che resistono alle violenze dello sfruttamento delle miniere di carbone e all’uso di questa risorsa energetica altamente inquinante.
Sabato 23 novembre si chiude la prima parte del Festival con una mattinata nello stabilimento Whirlpool di Napoli. Il festival è accompagnato da un concorso cinematografico che vedrà le premiazioni nelle serate, in programma al Maschio Angioino, dal 27 al 29 novembre, durante le quali saranno proiettati i 31 film che hanno superato il primo livello di selezione del concorso cinematografico. La serata finale, prevista per il 30 novembre, sarà ospitata dalla Biblioteca di Storia Patria del Maschio Angioino. Si chiuderà con una performance musicale di Daniele Sepe.
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