Circumvesuviana razzismo dilagante anche in episodi come quello mostrato da un video diventato virale su Facebook. Anche se con un finale che dimostra come ci possa essere ancora speranza.
Circumvesuviana razzismo | Un video, diventato ormai virale, ha mostrato come gli episodi di razzismo possano essere all’ordine del giorno anche in una città come Napoli, da sempre pronta ad accogliere tutti. Comprendendo come il cielo sia sempre lo stesso, a dispetto del colore della pelle o di qualsiasi altra diversità esteriore. Anzi, molto spesso è proprio chi ci sembra più uguale a noi a nascondere dentro di sé ciò che, invece, per fortuna diremmo, lo rende estremamente diverso. Un razzismo che viene mostrato nelle immagini e attraverso il racconto cui aggiungere altro sarebbe superfluo.
Il racconto del testimone
“Sul treno della Circumvesuviana di Napoli un ragazzo offende dei pakistani (tra l’altro molto pacifici) e a un certo punto una signora non ce la fa più e reagisce dicendogli anche “preferisco che l’Italia diventi loro piuttosto che dei personaggi come te, fascista e razzista”. Non c’è il resto del filmato, ma la signora, davvero coraggiosa, al crescendo di aggressività del tipo in questione, che la minaccia di essere in procinto di sferrargli un pugno, gli dice: “come ti vedo alzare le mani ti scasso l’ombrellone in testa”. Il ragazzo si alza e se ne va imprecando malamente ma si ferma davanti alla porta di uscita, come in attesa. Quando la signora, tre fermate dopo, fa per alzarsi, per niente intimorita e con un sorriso sereno – nient’affatto beffardo – non si fa nessun problema a prendere l’uscita verso la porta dove sta sostando il tipo. A questo punto un altro ragazzo, un manovale stanco di fatica e sporco di calce, chiaramente uno straniero dell’est europa, si alza e la segue alla porta. Quando il treno si ferma, la signora scende, il tipo che inveiva e che l’aveva guardata con rabbia all’approssimarsi della fermata rimane sull’uscio e l’ucraino (?), una volta chiusasi la porta, torna a sedersi. Aveva seguito la signora per assicurarsi che non fosse aggredita vigliaccamente mentre scendeva. In questa storia accaduta oggi pomeriggio mentre si torna da un lavoro comodo, in un ufficio climatizzato, assicurato, a tempo indeterminato, stipendiato, a pochi minuti da casa, ci sono personaggi buoni e cattivi.
I buoni, in ordine di comparizione, sono i pakistani, la signora e il ragazzo ucraino.
I cattivi sono il tipo, tutti gli astanti che non sono intervenuti e chi, invece di scortare la signora, si è messo a filmare.
Ma buoni e cattivi sono categorie astratte buone per le favole, i cliché e i parapiglia dialettici inconcludenti. La realtà vera in questo video è la maggioranza silenziosa che caratterizza lo spirito di una società e di un periodo storico, cioè tutti i presenti, indifferenti e silenti”.