Un gemellaggio “pacificatore” tra Napoli e Roma potrebbe essere la risposta ai fatti dell’Olimpico, il gesto a mano tesa che risana la piaga inevitabilmente creatasi tra le due tifoserie dopo la morte di Ciro Esposito. È la proposta lanciata dagli scrittori Mario Avagliano e Felice Cipriani sulle pagine del Corriere della Sera, che però ha già suscitato le prime polemiche. Se da un lato sono molti i tifosi della Roma che hanno preso le distanze dall’assurdo gesto di Daniele De Santis, l’ultrà romanista che quel maledetto 3 maggio esplose il colpo di pistola che ha ferito e ucciso Ciro Esposito, d’altra parte tra i tifosi del Napoli c’è grande diffidenza nei confronti dei romani. Non è facile dimenticare gli insulti rivolti a Ciro anche dopo la sua morte, né le scritte offensive comparse nella Capitale durante il calvario del giovane tifoso napoletano, durato 53 giorni.
Favorevoli e contrari: la proposta del gemellaggio fa discutere
Dalla rete arrivano pareri contrastanti. Aperti al dialogo Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito, che parla della necessità di “un percorso ben costruito a livello istituzionale e di tifoserie” per risanare la ferita, “magari istituendo un torneo in ricordo di Ciro”, e Saverio Passeretti, presidente dell’associazione italiana Napoli Club, che suggerisce un incontro pubblico tra i dirigenti delle due squadre come “primo passo di distensione”.
Agire bene e in fretta in vista delle partite di campionato per evitare nuovi scontri
Contrario invece al gemellaggio il presidente dell’Associazione Italiana Roma Club Francesco Lotito, che parla di “ipotesi poco realistica” vista l’aria pesante che tira a Napoli nei confronti dei tifosi della Roma. Una situazione che getta lunghe e pericolose ombre anche sulla questione ordine pubblico nei prossimi incontri tra le due squadre per il Campionato di Serie A 2014-15 che inizierà il 31 agosto. Le date non si conoscono ancora, ma il timore che si verifichino scontri tra le due tifoserie è tutt’altro che irreale, nonostante gli appelli alla non violenza arrivati da più parti. Bisogna agire bene, e in fretta. Un Ciro Esposito bis sarebbe davvero la morte del calcio.