Blandizzi & Cirque des Rêves: cantastorie al Maschio Angioino (Video)

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“Raccontami una favola…” C’era una volta un re che disse “Raccontami una favola…”, e favola fu il 16 settembre u.s. al Maschio Angioino per l’evento “Estate a Napoli”.

Una favola in una location suggestiva e appropriata, il Maschio Angioino; voci e sonorità adeguate, Lino Blandizzi, Lisa Starnini e il Cirque des Rêves; scenografie da favola, Zeno Sputafuoco, Scacco Matto nella persona di Roberto Visco e le sue incantevoli bolle di sapone, Magda d’Angelo con le sue danze; il pubblico, trascinato in un tempo che è presente ma anche passato e futuro nello sguardo dei bambini incantati.

I quattro elementi, aria-acqua-terra-fuoco, si rincorrono e sottolineano la nostra presenza in un mondo reale, concreto, vissuto.

I colori dei costumi del Cirque des Rêves si stagliano vivaci sullo sfondo e la voce melodiosa ma forte di Lisa Starnini ci ricordano che la vita è movimento, è gioia, è stare assieme, è memoria; il timbro caldo e sinuoso di Lino Blandizzi ci suggerisce, intanto, che la vita è anche impegno sociale e civile da cui non possiamo trascendere per godere appieno.

Un interessante connubio quello che si è creato tra la musicalità di Lino Blandizzi dal sapore tutto Mediterraneo e quella dei Cirque des Rêves con richiami alla musica celtica e ai suoi timbri talvolta malinconici e misteriosi.

La serata, trasmessa in diretta in Gran Bretagna, è stata animata anche dalla presenza di ospiti quali Martina Striano, Gianluca Capurro, Roberto Russo e Donata Greco.

Lisa Starnini, leader dei Cirque des Rêves, ha anche presentato pezzi dal nuovo album, Mirabilia, contribuendo all’atmosfera magica della serata che, come in una catena, si è legata a quella creata da Lino Blandizzi con Funambola dall’album Quelli con le ali, e ha trovato una giusta cornice nelle esibizioni degli artisti di strada che con la danza, il fuoco e le bolle di sapone hanno fornito un elegante corollario alla fantasia di chi ha saputo lasciarsi trasportare in quella magia che può essere reale.

Tutto il pubblico ha sentito di essere sospeso su quel filo magico che legava l’incontro di artisti così diversi ma così capaci di creare relazioni da trascinare tutti nell’entusiasmo della serata e nel fascino che hanno saputo generare.

Probabilmente, la magia più evidente cui si è potuto assistere grazie agli artisti sul palco, è stata quella dei legami, del rincorrersi senza mai sostituirsi o prevaricarsi, proprio come in una danza in cui a ciascuno spetta il proprio passo ma ogni passo contribuisce alla grazia e alla bellezza dell’armonia.

Difficile avviarsi alla conclusione, forte il desiderio di continuare la danza interiore su quei ritmi, quelle voci quei colori e quell’arte creata con semplicità dal fuoco, dalla danza, dalle bolle; difficile rinunciare a tanta bellezza, difficile immaginare le luci che si spengono e il castello che torna a chiudersi nella sua maestosa oscurità…

Eppure… eppure ci si rende conto che quella favola si chiude con una promessa… incontrarsi ancora e ricominciare all’infinito a far risuonare senza dimenticare, la magia di una serata semplice ma spettacolare nella vita di ogni giorno perché infinita sia la storia, la memoria, la promessa…

“Raccontami una favola…” C’era una volta un re che disse “Raccontami una favola…”, così, all’infinito, perché favola e perché vita.

di Loredana De Vita