In tempi in cui la cultura pare essere l’ultima ruota del carro, ‘qualcosa’ che si può sacrificare, c’è un gruppo di giovani appassionati che hanno deciso di mettere mente e cuore proprio al servizio della cultura e dell’arte in ogni sua forma.
Il Club 33 giri è un’associazione no profit e apartitica che opera a Caserta dal 2012. La storia va raccontata, va condivisa perchè è l’esempio che con impegno, sacrificio e passione si può riuscire a trasformare una buona idea in una grande impresa.
A sostegno di quanto scritto, le parole dei ragazzi dell’associazione: “Il Club 33 giri è una fonte inesauribile di occasioni per vivere, respirare e produrre arte a 360gradi in un territorio come quello casertano che non è morto anzi vuole lottare e costruire speranza attraverso il veicolo più importante del nostro paese: la cultura.”
Le attività proposte sono tante e varie: esibizioni musicali live, mostre fotografiche, pittoriche, reading, proiezioni di film, presentazioni di album e libri. Si aggiungono poi i corsi che rappresentano il loro modo di promuovere la cultura e l’arte, corsi di disegno, di fotografia, di chitarra, batteria e molto altro ancora.
Il CLub 33 in questi anni di attività ha ospitato moltissime band campane, promuovendo e sostenendo così la musica del proprio territorio: Shak&Speares, Gnut, Giovanni Truppi, Ciro Tuzzi degli Epo, Sabba & gli Incensurabili, per citarne alcuni.
E sempre per la musica va segnalato il loro festival ‘La musica può fare’ che si è svolto nella bellissima cornice di Villa Cristina, in via Cappabianca, a Santa Maria Capua Vetere (Ce). L’obiettivo del festival era rivalutare uno spazio pubblico abbandonato a se stesso, renderlo fruibile alla collettività e di creare momenti di aggregazione rivolti a tutte le fasce d’età. Il Festival viene organizzato con cadenza annuale e non è detto che non interesserà altre aree verdi che necessitano di essere rivalutate.
Altra peculiarità del Club 33 giri è la filosofia che regola la vita dell’associazione, chi decide di farne parte, non è un semplice associato, è parte della famiglia. Può consigliare, proporre, portare nuove idee, può fare la sua parte e vivere l’associazione a 360 gradi.
Forse è proprio questo il successo del Club 33 giri, fare cultura e non in modo autoreferenziale, lasciando sempre aperto lo spazio per il confronto con gli altri.