Comunali, Manfredi: “Napoli torni a essere città europea, liste pulite? Ultima parola a me”

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Gaetano Manfredi: "Napoli torni a essere città europea"

Gaetano Manfredi ha parlato anche di calcio durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco di Napoli: “Io Juventino? Campagne elettorali non si fanno sul tifo”.

“Napoli deve ritrovare la sua posizione di capitale del Sud e soprattutto di città europea. Sono consapevole che è un obiettivo ambizioso che può essere raggiunto solo, ma è importante un’azione collettiva con le istituzioni, il governo e la regione”. A dirlo è Gaetano Manfredi, durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco di Napoli. Per l’ex ministro “c’è bisogno di un’azione collettiva alla quale devono prendere parte anche i cittadini”.

“Faccio un grande appello – ha aggiunto Manfredi – a tutte le forze civiche e positive della città, questo è un momento in cui tutti noi dobbiamo scommettere sul futuro, dobbiamo mettere coraggio e sporcarci le mani”. “Dobbiamo rendere Napoli una città capace di attirare investimenti anche internazionali, dove tutti vogliono investire”.

“Veniamo da 10 anno di discussioni, con una città impoverita, smarrita e isolata, che ha bisogno di un grande rilancio. Dobbiamo aprire una stagione nuova che faccia nel futuro il proprio obiettivo e per questo abbiamo bisogno di tutti i cittadini ed istituzioni”, sottolinea.

No a liste personali o fatte per eleggere un candidato. È quanto sottolinea Gaetano Manfredi, rispondendo ad una domanda sulle liste che lo sosterranno. “Non c’è un numero magico – spiega l’ex ministro – la nostra coalizione è plurale ma le liste non devono essere personali o fatte per eleggere un candidato”. “È un’area ampia con varie sensibilità ed è giusto che si presentino agli elettori, ma l’ultima parola sulle liste è mia” conclude.

Manfredi risponde anche ad una domanda sulla sua fede calcistica, dove giorni fa ha dichiarato di essere tifoso della Juventus. “È una questione che ho preso con grande rispetto, so bene che il calcio a Napoli è una cosa importante, non una cosa secondaria. Però mi conoscete, a me non piace né dire le bugie né fingere, né essere ipocrita. Quindi si è detto che da ragazzino ero juventino, sono juventino, ma ho un grande amore per la città e ho un grande amore anche per la squadra”.

Per l’ex ministro, però, “non ci può essere una grande Napoli se non c’è un grande Napoli, io da sindaco farò di tutto per fare in modo che veramente la squadra possa essere un simbolo, un esempio positivo per la città e anche un motivo di essere sempre una città sempre più vincente”. “Io credo, però, che le campagne elettorali non si fanno sul tifo – continua Manfredi- qualche confessione la debbo anche fare, visto che a casa mia c’è mio padre che è tifoso del Napoli, io poi non sono un grande tifoso, alla fine io la partita Napoli-Juve non me la guardo mai, neanche per televisione, perché alla fine non so bene quale è il risultato migliore. Quindi alla fine mi tengo un po’ a distanza di quella partita” conclude. (Comunali Napoli, Maresca: “Camorra problema serio da porre al centro dell’agenda politica”).