Oggi è un giorno importante per l’amministrazione De Magistris: dopo 5 mesi di battaglie la Corte dei Conti ha accolto il ricorso presentato dal Comune in seguito alla bocciatura del piano di riequilibrio finanziario da parte della sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti.
La bocciatura era avvenuta a causa di alcune incongruenze presenti nel piano, riguardanti il recupero crediti, la riduzione delle spese della politica, la dismissione di alcune partecipate e le vendite del patrimonio comunale mai iniziate. Oggi però la Corte dei Conti ha approvato il ricorso presentato dalla Giunta di Luigi De Magistris, che all’epoca promise di dare battaglia: “Siamo convinti della validità tecnica del piano e presenteremo ricorso” affermò il sindaco commentando la bocciatura. “La ritengo una decisione ingiusta nei confronti di una città e di una amministrazione comunale che sta facendo di tutto per uscire con dignità da una grave situazione di dissesto finanziario”.
Oggi quei nodi di criticità che avevano provocato la bocciatura sembrano essere stati almeno in parte sciolti: durante l’udienza di questa mattina, iniziata intorno alle 10,20 davanti alle Sezioni riunite della Corte dei Conti rappresentate dai relatori Luca Fazio e Tommaso Miele oltre che dal presidente Arturo Martucci di Scarfizzi, alla presenza dell’Avvocatura Comunale e del capo di gabinetto Attilio Auricchio, gli avvocati del Comune hanno chiarito alcuni punti fondamentali del piano di rientro che riguardano i rapporti con le partecipate.
“Il Comune” hanno spiegato gli avvocati “ha dismesso le partecipazioni minoritarie di Autostrade Meridionali e Gesac”. È inoltre pronta la delibera per la cessione ai terzi dello Stoà, società di formazione. Una buona notizia arriva poi dalle Terme di Agnano: il bando per la cessione a privati ha ricevuto ben 10 offerte. Le buste non sono ancora state aperte, ma “con 10 offerte sul tavolo è ragionevole ritenere che si arriverà presto alla cessione di un ramo delle attività delle Terme”. Note positive anche da Asìa, su cui il Comune ha puntato fortemente per garantirsi un ritorno economico dalla dismissione delle sue partecipate: se nel 2012 Asìa faceva registrare 20 mln di perdite, il bilancio 2013 parla di un “più 13 mln”. Insomma, il rischio dissesto e commissariamento sembra ormai solo un ricordo lontano.
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