Comune parte civile al processo per l’omicidio di Gianluca Cimminiello, tatuatore di Lavezzi

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Gianluca Cimminiello

Gianluca Cimminiello fu ucciso il 2 febbraio 2010 a Casavatore, assassinato nel suo studio di tatuaggi ‘Zendark Tattoo’. L’unica sua colpa aver pubblicato su Facebook un fotomontaggio che lo ritraeva con il ‘Pocho’ Lavezzi. Questo avrebbe fatto scattare l’ira del rivale Vincenzo Donniacuo, tatuatore di Melito. Quest’ultimo avrebbe dunque dato ordine di punire Gianluca e il sabato dopo aver pubblicato quella foto tre persone si presentano al suo studio minacciando il tatuatore, che però riuscì a mettere in fuga i tre personaggi. Tre giorni dopo però venne raggiunto da alcuni colpi di pistola fuori al suo studio e perse la vita.

Ad incastrare il clan la fidanzata, testimone al processo e tenuta al sicuro in una località protetta, e almeno cinque collaboratori di giustizia. E’ stato così arrestato il mandante dell’omicidio, il boss Arcangelo Abete, che avrebbe ordinato l’uccisione da Milano, dove si trovava agli arresti domiciliari. La prima uccisione della nuova stagione di morte della terza faida contro i “girati” della Vannella Grassi. In manette sono finiti, come riporta il corrieredelmezzogiorno, anche Raffaele Aprea, 33 anni, ritenuto l’organizzatore e esecutore materiale del delitto consumato assieme a Vincenzo Russo, 36 anni, arrestato per associazione camorristica, mentre è imputato a piede libero per l’omicidio del tatuatore. Era stato condannato in primo grado e in appello ma in Cassazione i giochi si sono riaperti sulla scorta di una nuova valutazione delle intercettazioni, rendendo possibile la sua scarcerazione.

Omicidio Gianluca Cimminiello, Comune parte civile al processo

L’amministrazione comunale di Napoli, con una delibera proposta dal sindaco Luigi de Magistris, sarà parte civile al processo di Gianluca Cimminiello.