La querelle senza fine tra il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il soprintendente ai Beni architettonici Giorgio Cozzolino per l’utilizzo di piazza del Plebiscito come location per ospitare i grandi eventi è arrivata al Ministero dei Beni Culturali. In merito si è espresso il ministro Dario Franceschini che, dopo un colloquio con il sindaco De Magistris, ha espresso abbastanza chiaramente il suo punto di vista: “La salvaguardia dei monumenti e delle piazze non deve necessariamente tradursi in un impedimento a manifestazioni pubbliche” ha detto il ministro per i Beni Culturali, “soprattutto quando queste possono essere un’occasione di utilizzo e valorizzazione del patrimonio pubblico che viene così messo a disposizione di tutti i cittadini. Come nel caso di un bel concerto“ ha sottolineato Franceschini.
Lunedì l’incontro per trovare l’accordo
“Lunedì prossimo” ha poi annunciato il ministro “il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania, Gregorio Angelini, e il soprintendente per i beni architettonici, Giorgio Cozzolino, si incontreranno con gli assessorati competenti del Comune di Napoli per trovare un accordo che concili le esigenze del concerto di Mika con quelle di tutela di piazza del Plebiscito“ ha concluso. Ed è proprio quella data che tutti, dagli organizzatori del concerto targato Ferrero agli ansiosi fans di Mika, attendono.
Cozzolino dovrà farsene una ragione
Insomma, pare proprio che questa volta, nell’eterna battaglia sindaco vs soprintendente, ad averla vinta sarà Luigi De Magistris. Anche perché, se è vero che Cozzolino ha posto il veto di utilizzare piazza del Plebiscito per qualunque manifestazione di carattere commerciale, è anche vero che, dal canto suo, il comune di Napoli rivendica le finalità “sociali e ricreative” del concerto per l’anniversario dei 50 anni della Nutella, che, per giunta, al Comune non costerà un euro. Un’occasione di lustro e rilancio internazionale che la città davvero non può lasciarsi sfuggire. A quanto pare, Cozzolino questa volta dovrà farsene una ragione.