L’ammiraglio Cavo Dragone: Il timoniere della nave ritardò la manovra di 13 secondi, ma l’impatto con gli scogli non sarebbe stato comunque evitabile
Riprende stamattina, dopo la pausa estiva, il processo all’ex comandante Francesco Schettino imputato del naufragio della Costa Concordia – avvenuto la notte del 13 gennaio 2012 – presso il teatro Moderno di Grosseto.
Unico imputato l’ex comandante, accusato di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, disastro colposo, abbandono di incapace a bordo e mancate comunicazioni alle autorita’. Schettino finora non ha mai mancato un’udienza del processo che lo riguarda.
Schettino ha rilasciato, per la prima volta, una breve dichiarazione spontanea: “Se non ci fosse stato l’errore del timoniere la nave si sarebbe fermata, secondo la mia esperienza. Nel momento in cui ho chiesto al timoniere di mettere i timoni a sinistra, l’errore è stato di non farlo, in quel momento la nave aveva un’accelerazione a destra. Se non ci fosse stato l’errore del timoniere, di non posizionare i timoni a sinistra, ovvero l’errore di scontrarsi, cioè di evitare la derapata non ci sarebbe stato quello schiaffo”.
“Il timoniere della nave ritardò la manovra di 13 secondi, ma l’impatto con gli scogli non sarebbe stato comunque evitabile a causa della velocità, della prossimità delle costa e delle condizioni del mare”, di questo parere è l’ammiraglio Cavo Dragone, capo dei periti del gip, che ha deposto in aula.
“Fare una perizia a bordo della Concordia è ora possibile. Parti della nave sono venute a galla e ci si può cominciare a lavorare”, lo ha riferito l’avvocato Francesco Pepe, della difesa di Francesco Schettino, rispetto alla richiesta di perizie aggiuntive già chieste al collegio del tribunale di Grosseto a luglio scorso. ”Già dalla fase istruttoria chiediamo di poter effettuare direttamente nostre perizie sulla nave – dice Pepe – potremo accertare la verità e capire quanto accaduto solo dopo una serie di nuove perizie su apparati come, per esempio, i generatori di emergenza, le porte stagne, il funzionamento dei bracci delle scialuppe di salvataggio e altri”.
Su istanza della difesa, prima di entrare in aula l’avvocato Marco De Luca di Costa Crociere: “La perizia dell’incidente probatorio è stata esaustiva, vedremo che cosa deciderà il tribunale su questa nuova richiesta”.
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