Andrea Orlando: “il criterio per scegliere sarà uno: il porto più vicino pronto al momento dello spostamento”
Per riportare il Giglio alla normalità si sta ipotizzando in merito alla sorte della Concordia, una volta che potrà galleggiare. La Costa non rende noto però qual è il porto più adatto per fare lo smantellamento. La compagnia si sta aprendo varie strade, infatti ha stilato – per la rimozione del relitto – una carta segreta nella quale avrebbe prenotato la Vanguard per la primavera prossima.
Si tratta di un gigante – di proprietà olandese ormeggiata in Corea del Sud – che è in grado di sollevare dall’acqua una petroliera. È lunga 275 metri e può caricare fino a 120 mila tonnellate, 10 mila in più della Concordia.
Altra opzione potrebbe essere invece, la nave “scheletro” che non ha ponti e solo su un fianco vi è una costruzione con gli alloggi dei marinai e la cabina di comando. Il resto è un piano che può essere utilizzato anche come bacino di carenaggio, per fare riparazioni in alto mare. Altri porti italiani come quello di Civitavecchia e Palermo hanno espresso la loro candidatura. In conclusione, il ministro all’Ambiente Andrea Orlando ha riferito: “il criterio per scegliere sarà uno: il porto più vicino pronto al momento dello spostamento”.