Sono scattate, come riporta AGV/NEWS, le manette per il vicepresidente della Commissione Regionale Tributaria Giuseppe Leone, classe ‘42, per il reato di concussione in concorso con un ex giudice della stessa Commissione, Loris Leone, 81, (omonimo del primo), arrestato in flagranza di reato lo scorso 27 ottobre 2015 per il medesimo fatto-reato e al quale è stata successivamente applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Ad eseguire l’ordinanza, richiesta dal gip del Tribunale di Nola, su richiesta della Procura, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna. L’indagine, partita da novembre scorso, mediante attività tecniche di intercettazione telefonica e ambientale, analisi di tabulati di traffico telefonico nonché attività dinamiche esplicate in servizi di osservazione e pedinamento, poste a riscontro dalla denuncia sporta da un libero professionista legale rappresentante di due società legittimate di un ricorso tributario controverso, ha consentito di accertare che il vice-presidente di sezione della commissione tributaria per il ricorso in esame, l’Avv. Giuseppe Leone, protagonista del reato di concussione, operava in accordo con un ex collega di Commissione tributario, Loris Leone, il quale agiva da intermediario. “E’ emersa in maniera palese – si legge nella nota del Procuratore della Repubblica, Paolo Mancuso – la connivenza tra i due soggetti che, con condotte contigue e con unità d’intenti, hanno posto in essere un meccanismo di ‘compra-vendita’ di sentenze favorevoli in cambio di cospicue somme di denaro (stabilite in percentuale rispetto al valore della procedura)”.
Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire il modus operandi adottato dai due, “che prevedeva – ha scritto Mancuso – l’avvicinamento del legale ricorsista da parte dell’intermediario Loris Leone il quale, a seguito di trattative condotte di persona e per via telefonica, pattuiva luogo e data dell’incontro finalizzato alla consegna della somma di denaro. L’attività condotta da Loris Leone è stato acclarato sia avvenuta per conto di Giuseppe Leone”. Nel corso delle perquisizioni, eseguite in casa di Giuseppe Leone, sono stati trovati numerosi oggetti di “verosimile natura archeologica” posti sotto sequestro con l’ausilio di militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per i quali Leone non era in grado di fornire alcuna documentazione che ne giustificasse il possesso. I destinatari delle due ordinanze di custodia cautelare sono stati posti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni a Napoli.
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