Le mascherine sono ormai entrate a far parte della nostra quotidianità e lo saranno ancora di più nella così detta ‘fase2’ quando il loro uso da parte dei cittadini diventerà obbligatorio per evitare la diffusione del contagio. Ma le tradizionali mascherine non sono adatte a tutti. Il loro uso infatti impedisce ai sordomuti di poter leggere le labbra, strumento per loro indispensabile per rapportarsi con gli altri. Da qui l’idea delle associazioni ‘Ciro Vive’, presieduta da Antonella Leardi, e ‘Diritto alla salute’, guidata da Maria Romano, di realizzare mascherine di tnt dotate di una copertura trasparente all’altezza della bocca così che siano visibili le labbra. Le mascherine sono state cucite dalla sarta Anna Novellino e sono state donate stamattina all’Ente Nazionale Sordi (ENS) onlus di Napoli.
La consegna si è svolta davanti alla sede del Comune di Napoli, alla presenza del sindaco, Luigi de Magistris. ”In queste drammatiche settimane – spiegano le associazioni promotrici – abbiamo compreso che nulla sarà più come prima. Il Covid-19 non risparmia nessuno e ha modificato e modificherà per sempre le nostre abitudini, cambiando il nostro modo di vivere. E’ il caso anche dei sordi che avranno delle palesi difficoltà nella comunicazione a causa dell’uso delle mascherine ‘classiche’ che impediscono la lettura del labiale”.
La sarta ha già cucito 200 mascherine di cui 160 per adulti e 40 per bambini che saranno distribuite dall’ENS Napoli. ”Nessuno può e deve essere dimenticato in questo momento molto difficile che stiamo vivendo – aggiungono Leardi e Romano – siamo i primi in Italia ad aver avuto questo pensiero. E’ stato un lavoro lungo e paziente perché cucire queste mascherine in casa senza mezzi specializzati non è stato facile”. Le mascherine trasparenti che proteggono da virus e batteri ma lasciano scoperte le labbra – come spiegato – ”già esistono ma sono poche, costose, e spesso introvabili, in America come in Italia”.
Secondo i numeri, in Italia ogni anno nascono circa 2mila bambini con gravi problemi all’udito e stando a un rapporto dell’INPS del 2017, nel nostro Paese sono 43.536 i sordi riconosciuti dalla legge come invalidi civili. ”Queste persone – ha sottolineato la presidente dell’ENS Napoli, Elvira Sepe – qualora contraessero il virus rischiano, in virtù della loro disabilità, un’ospedalizzazione in totale isolamento e quindi ancora più dolorosa e solitaria di quanto già non sia. Persone che stanno vivendo queste settimane di incertezza in isolamento visto che la traduttrice Lis appare soltanto durante i bollettini della Protezione civile mentre è assente nella maggioranza degli approfondimenti, delle interviste ai medici e dei filmati”.
Sepe ha inoltre riferito che ”lo scorso 28 marzo da un Istituto della città di Messina è partita la richiesta, ora al vaglio del ministero dello Sviluppo economico, per produrre in tempi utili dispositivi di protezione necessari a chi ha bisogno di leggere il movimento delle labbra. Ora più che mai, tocca farsi sentire”.