Consiglieri comunali per un giorno: la parola ai bambini

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Gli alunni del V circolo didattico di Giugliano in Campania (Na), discutono di progetti per la città

di Eliana Iuorio

GIUGLIANO – “Legalità, è una parola che devono capire tutti” – è così, che Niccolò Quirino, piccolo studente delle Consiglieri comunali per un giorno: la parola ai bambinielementari, scalda la platea dei presenti, in un’aula consiliare che per la prima volta apre le porte ai bambini.
Sindaco per un giorno, Niccolò. Sguardo sveglio e prontezza verbale, a soli nove anni.
Siamo a Giugliano in Campania, paese – città, alle porte di Napoli, devastato dalle costruzioni abusive, dalle discariche di rifiuti a cielo aperto e dall’altissima presenza criminale che pare abbia messo da parte le armi, ma si inserisce subdola, trovando validi interlocutori nella società civile per concludere affari, gestire attività amministrative ed economiche del territorio.
Una città che oggi applaude quel bambino biondo, che da grande sogna di diventare sindaco per davvero.
“Dobbiamo essere più attenti all’ambiente: scegliere la bicicletta, al posto dell’automobile; ci vorrebbero dei cartelli di divieto, per ricordare che non si buttano i rifiuti fuori orario” – è così, che si fanno sentire i piccoli, dai banchi del consiglio.
Saggezza infantile che ha stimolato gli interventi di alcuni dei rappresentanti adulti, della città, presenti alla manifestazione: Pietro Ciccarelli, Carmine Maisto, Giovanni Francesco Russo, Luigi Sequino.
“Questi bambini rappresentano la voce dei cittadini consapevoli” – commentano i consiglieri “reali” – “ricorderanno per sempre, questo momento e noi faremo tesoro della loro carica di entusiasmo, per il futuro”.
Il progetto del “Consiglio comunale dei piccoli”,
è stato ideato per il pon “Le(g)ali al sud”, diretto agli studenti delle quarte e quinte classi del V circolo didattico di Giugliano: un modo concreto, per offrire loro esempi di educazione alla cittadinanza ed alla democrazia, sullo sfondo di quei diritti e quelle libertà contenute nella nostra Costituzione.
I bambini hanno avuto l’occasione di imparare e trovare risposte alle tante curiosità sul nostro sistema politico costruendo insieme, da protagonisti; hanno capito il significato di parole come politica, elezioni ed attuazione di programmi; divisi in schieramenti (Studioselli d’Italia; W la natura, Futuri governanti – destra – e Caramellosi campani, All Stars e Partito bambini italiani – sinistra), hanno portato all’ordine del giorno temi fondamentali: dal rispetto dell’ambiente, alla previsione di corsi specifici per l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri immigrati.
Tutte proposte precise, studiate, accurate, che gli studenti hanno analizzato e discusso nella seduta comunale a loro dedicata, giovedì 24 novembre, davanti ad un foltissimo pubblico.
Ma il progetto non finisce qui e venerdì 2 dicembre, questi stessi piccoli uomini e donne, che hanno parlato di camorra come di una “piaga da combattere”, e di camorristi come “persone con cui non fare mai amicizia”, incontreranno i ragazzi della cooperativa Agropoli, di San Cipriano d’Aversa (Ce), e della cooperativa Eureka di Casal di Principe (Ce), realtà economico-sociali che insistono su beni e terreni confiscati alla camorra: l’antimafia delle parole che si traducono in fatti.
Il riscatto di un territorio passa attraverso la Memoria di ciò che è stato.
Ed è uno dei piccoli consiglieri a concludere ed emozionare i presenti: “Ho sentito la storia di Don Peppe Diana. So che è stato ucciso dai camorristi. Secondo me chi lo ha fatto non è andato mai a scuola”.

“I bambini ci guardano” – titola un film dell’indimenticato Vittorio De Sica.
Loro sì, che non si girano dall’altra parte.