Ancora una volta la vita politica della cittadina è scossa dal malaffare e dalla malavita: il Consiglio dei Ministri ha sciolto il Consiglio comunale di Quarto per infiltrazioni camorristiche.
L’altro ieri è arrivato il duro colpo e la decisione di sciogliere il Consiglio comunale, decisione che rende palese il fatto che la camorra a Quarto si insinua anche negli uffici del Comune. Le ipotesi sono iniziate a crescere l’anno scorso, quando si sono susseguite sentenze e condanne al clan Polverino, oltre a perquisizioni e blitz, anche in casa dell’ex sindaco Massimo Carandente Giarrusso, estraneo alla vicenda, ma che nel luglio scorso decise di dimettersi per garantire libertà alle indagini.
Venuto a conoscenza della vicenda, l’ex sindaco appare rammaricato: ‘La decisione del Consiglio dei Ministri se da un lato mi rammarica per la città, dall’altro imprime importanza ed efficacia al mio gesto di dimettermi. Un passo che io compii nella consapevolezza di dare spazio alle inchieste della magistratura. La decisione di oggi ne rafforza il significato. Mi auguro che ciò sia servito e possa imprimere un nuovo corso alla politica della nostra città’.
Prima conseguenza, infatti, sarà l’impossibilità per i cittadini quartesi di recarsi alle urne il prossimo Maggio, non essendo presenti ancora presupposti tali da poter garantire un’elezione incondizionata.
Seconda conseguenza sarà il cambio di guardia per il Commissario Prefettizio che verrà sostituito da un nuovo commissario che guiderà il paese verso le prossime elezioni, che si terranno nella primavera del 2015.
Si dice profondamente rammaricato anche Francesco Dinacci, coordinatore cittadino del PD: ‘Le responsabilità politiche vanno ricercate evidentemente tra chi si è distratto negli anni o ha girato la testa altrove o non ha saputo dire no rispetto a un certo tipo di consenso. Da oggi i cittadini onesti di Quarto dovranno mettere insieme le migliori energie perchè la città possa presto rinascere e rialzarsi partendo da una rinnovata stagione’.
La notizia, insomma, ha fatto il giro del paese in poche ore, senza aver provocato tanta meraviglia, come se alla camorra, qui come altrove, facesse ormai parte del mal di vivere.
Francesca Galasso
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