Stamattina all’Università Pegaso di Napoli
“La questione meridionale nella visione del riassetto del territorio”
Il Sud stenta a crescere, il Meridione continua ad essere in sofferenza rispetto ad un Nord che, da segnalare, da questo non ne trae alcun beneficio, anzi tutt’altro. Questa la tematica principale del Convegno organizzato sabato 25 gennaio da Federproprietà, la Federazione Nazionale Proprietà Edilizia, all’Università Pegaso di Napoli con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori di Napoli e provincia e dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli. Un convegno dal titolo “La questione meridionale nella visione del riassetto del territorio” e che è iniziato con i saluti dei professori Edoardo Cosenza (presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli) e Leonardo Di Mauro (presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli) che nei loro interventi hanno segnalato la necessità di una cooperazione tra le parti per cercare di uscire fuori da una situazione che vede il Sud ancora costretto sulla difensiva.
Punto centrale del dibattito è stato il Rapporto Svimez 2019 stilato dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. Un rapporto spiegato per l’occasione direttamente dal professor Adriano Giannola, presidente dell’associazione: «I dati che emergono segnalano come il Sud continui nel suo momento di sofferenza, un momento che non fa assolutamente bene neanche al Nord. Serve più cooperazione tra le parti sociali affinché si possa andare avanti. I cittadini italiani, tutti, hanno diritto a Sanità, Istruzione e Mobilità, ma come lo spieghiamo che l’80% dell’Alta Velocità staziona al Nord? Ci troviamo in una situazione per la quale chi è ricco sembra restare tale mentre chi non lo è sicuro non migliorerà. Conseguenze di questa situazione? L’emigrazione, ma non intesa come un po’ di tempo fa quando chi emigrava trasferiva i soldi per mantenere le famiglie, oggi chi emigra è chi può permettersi di avere sostegno dalle famiglie ed averne, così, la possibilità di andare fuori. Andrebbero fatti seri investimenti al Sud, ne beneficerebbero tutti. Compreso un Nord che piano piano sta sta perdendo rispetto al resto dell’Europa centrale e non solo».
Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli, spiega: «Il Convegno ha visto una grande partecipazione, con relazioni alto livello che hanno approfondito i vari temi. Lo Svimez del professor Giannola che hanno evidenziato una crisi anche del Settentrione. Insomma, il Nord avrebbe tutto l’interesse affinché ci sia un rilancio del Meridione che potrebbe fare da motore ad una crescita generale. Quindi c’è bisogno di una riorganizzazione del territorio e di una visione che veda l’interesse italiano proiettato nel Mediterraneo. Per raggiungere questo rispetto a tutte le anomalie che oggi esistono al Sud, serve una presa di coscienza di carattere generale, c’è la la necessità di una connessione di rete tra i vari corpi intermedi che oggi vengono bistrattati, messi in condizione di non operare. I corpi intermedi come gli ordini professionali, le associazioni, le categorie produttive devono poter collaborare con il sistema politico per lo sviluppo e la risoluzione della questione meridionale».
Un dibattito fortemente voluto dell’onorevole Massimo Anderson, presidente nazionale di Federproprietà, l’associazione che riunisce e tutela piccoli e medi proprietari immobiliari favorendo, tra le altre tante iniziative, lo sviluppo dell’ambiente e il territorio: «Il Convegno è stato organizzato da noi, il primo extraregionale, perché riteniamo che il Sud nella sua complessità debba sostanzialmente riprodurre un aumento dal punto di vista della piccola e media industria sia per il progetto turistico sia per la realtà storica di queste zone. Occorrono incentivi da parte dello Stato, una regia centrale che guardi al Sud come al Nord. La battaglia è questa. Il Sud è un grande bacino produttivo per la piccola e media industria e andrebbe sfruttato a pieno, cosa che non sta accadendo. C’è esigenza anche di valorizzare tutto il progetto turistico. Il Mezzogiorno d’Italia è l’unico paese che affaccia totalmente nel Mediterraneo. Dobbiamo tenerlo presente dal punto di vista sociologico e anche dal punto di vista politico».
Coordinati dal professor Aldo Aveta dell’Università Federico II di Napoli, il dibattito è proseguito con gli interventi di l’ingegner Paolo Clemente (dirigente di ricerca dell’Enea) per parlare del riassetto del territorio e della stabilità degli edifici: nel suo intervento anche uno scritto del professor Giuseppe Sappa (dell’Università La Sapienza di Roma) sulla tutela dell’ambiente. Con il dottor Gianni Guerrieri (dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate) è stato analizzato il mercato immobiliare nelle regioni meridionali, mentre con il dottore Marcello Cruciani (Direttore area legislativa mercato privato dell’Ance) sono stati toccati i punti relativi alla carenza delle infrastrutture nel Mezzogiorno. Gli interventi del senatore Riccardo Pedrizzi, dirigente nazionale di Federproprietà, e dell’avvocato Francesco Granato, vicepresidente di Federproprietà, hanno chiuso una giornata decisamente importante per il Mezzogiorno. Cooperazione e investimenti seri, nessuna politica di assistenzialismo per un Sud che ha ancora un potenziale enorme che, a quanto pare, non sembra però essere in cima alle priorità italiane.
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