Busca (Cn): una coppia decide di poter trascorrere qualche giorno di relax, lontana dallo stress e dalla routine quotidiana, in un b&b della zona, scelto tra tanti sul famoso sito booking.com. Sembra tutto ok, ma il pensiero omofobo ancora persistente nella nostra società ci mette lo zampino … Omofobia? E perché mai? Semplice, perché la coppia in questione è gay! Arrivati alla reception della struttura infatti, i due ragazzi sono stati fermati con queste parole: “Non vorremmo mai avere problemi con gli altri ospiti, potrebbero irritarsi, questa è una struttura che ha più di dieci anni, io tra tre anni vado in pensione e non voglio avere problemi.”
Sembra assurdo che nel 2024, in una società completamente emancipata (almeno in teoria) da certi pregiudizi, esistano ancora persone capaci di poter pensare in modo del tutto retrogrado. No, così non va. Ecco allora che uno dei due ragazzi vittima denuncia apertamente l’accaduto a gay.it, per rendere pubblica questa triste vicenda.
Raggiunta quindi dai giornalisti, la titolare del b&b ha provato a difendersi, raccontando l’accaduto in chiave diversa, ma che in realtà non cambia l’indignazione del web al riguardo: “Non ho rifiutato questa coppia, ho solo detto loro che prima di confermare la prenotazione avrei dovuto chiedere agli altri ospiti della struttura”. Mi è già successo che alcuni clienti mi avessero detto che non sarebbero più venuti se ci fossero stati altri ospiti omosessuali”. Tentativo questo (vano) di potersi “scagionare”, di potersi “lavare le mani” alla Ponzio Pilato, facendo cadere la responsabilità di simili pregiudizi alla sua clientela. Sul caso ha detto la sua anche l’Arcigay: “Un atto discriminatorio è sempre grave, ma in questo momento è doppiamente grave che delle persone si sentano libere di mettere in atto azioni di questo tipo senza nessuna remora. Questo governo sta legittimando questo tipo di pensiero”, ha commentato Elisabetta Solazzi, presidente dell’Arcigay di Cuneo. Sembra quasi che la società sta regredendo sotto il profilo di apertura mentale, nonostante le tante parole e manifestazioni fatte per raggiungere una parità di cui non ci si sarebbe neanche dovuti soffermare a combattere … Sembra quasi che l’umanità interroghi una persona gay in tal modo: Sei omosessuale? Non ami le persone del sesso opposto? Ecco, allora sei diverso da me! E questo basta per far scattare quell’azione discriminatoria a volte denigrante, oltre ogni misura umana.
Ma essere ”Diverso” non autorizza nessuno a togliere il diritto di avere una vita dignitosa, lo troviamo scritto anche nella dichiarazione universale dei diritti umani: “Ogni uomo ha diritto a tutti i diritti di libertà stabiliti nella presente dichiarazione, senza alcuna distinzione di qualsiasi tipo, come razza, il colore della pelle umana, il sesso, la lingua, la religione…”. Ecco, allora la domanda mi sorge spontanea: ma omofobi si nasce o si diventa? È chiaro, credo, che non si nasce omofobi, lo si diventa attraverso l’educazione, i messaggi che la famiglia e la società tutta ci trasmettono in maniera diretta o indiretta, attraverso chiari messaggi.
Riflettiamo: fin da bambini tutti noi acquisiamo convinzioni e valori che ci vengono presentati come assolutamente giusti e legittimi, nessun bambino conosce cos’è l’omofobia, la cattiveria, l’ingiustizia, sono tutte nozioni che ci vengono impartite! Molto prima, dunque, di avere una reale comprensione di cosa significhi la parola omosessualità, ereditiamo da una cultura omofoba la convinzione che essere gay sia qualcosa di assolutamente sbagliato, innaturale … e questi pregiudizi fanno sì anche che le persone omosessuali possono provare sentimenti negativi verso loro stessi e il loro orientamento sessuale, li può porre nella condizione di sentirsi “sbagliati”. Quotidianamente ormai si leggono episodi di razzismo sul mondo gay, non è possibile che una persona si debba barricare a casa per paura di essere deriso o ghettizzato solo perchè prova sentimenti verso il suo stesso sesso, viviamo in condizioni alquanto gravi.
Ciò che manca a chi prova ostilità verso gli omosessuali è proprio la solidarietà, la capacità di uscire dal proprio mondo di chiusura e di calarsi nei panni dell’altro, capire le differenze, ma anche le somiglianze, capire che l’altro, alla fin fine, è un nostro simile.
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